Coronavirus bollettino Italia oggi 23 marzo: previsioni contagi, morti e picco

Pubblicato il 23 Marzo 2020 alle 15:27 Autore: Eugenio Galioto

Coronavirus bollettino Italia oggi 23 marzo: si prevede un calo dei contagi, come effetto dell’efficacia delle misure anti-coronavirus.

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Coronavirus bollettino Italia oggi 23 marzo: previsioni contagi, morti e picco

Coronavirus bollettino Italia oggi 23 marzo: previsioni contagi, morti e picco

Massima è l’attesa delle 18, quando la protezione civile diffonderà il bollettino “di guerra” – perché è a tutti gli effetti una guerra quella che stiamo conducendo contro il coronavirus nel mondo – sullo stato dell’arte dell’emergenza coronavirus in Italia.

La settimana che si apre – ci assicurano gli esperti – è da considerarsi “decisiva” per valutare se le strategie messe in campo finora stiano dando i risultati attesi nella lotta contro il coronavirus.

Le misure di quarantena adottate, il lockdown di bar, ristoranti, esercizi commerciali e da mercoledì 25 anche delle principali aziende dovrebbero far sperare in un trend in netto calo dei contagi e degli ammalati di coronavirus; situazione questa che, se confermata, ci condurrebbe fuori dall’emergenza sanitaria in corso in poco più di un mese.

La speranza è che il bollettino di oggi confermi il trend negativo dei contagi per coronovirus, come rivelato dai numeri del bollettino di ieri. Questo potrebbe indurci a ritenere efficaci le misure di contenimento del contagio decise dal governo due settimane fa.

Coronavirus bollettino Italia di ieri: lieve calo dei contagi e delle vittime

A proposito del bollettino di ieri, domenica 22 marzo 2020, vediamo quali sono stati i dati confortanti, pur nella loro drammaticità:

  • i nuovi positivi coronavirus sono stati 3.957, un numero impressionante, tuttavia di gran lunga inferiore a quello registrato nel bollettino di sabato (4.821). Il totale dei positivi rilevati (ricordiamo che, in molti casi, chi è asintomatico non viene rilevato nelle statistiche) sale a 46.638 (un incremento inferiore a quello del giorno precedente), di cui 23.783 in isolamento domiciliare con sintomi lievi e 3.000 in terapia intensiva (il 6% del totale dei contagiati).
  • Sempre allarmante il dato delle vittime: 651 decessi. Inferiore comunque ai decessi registrati il giorno prima (793). Il totale delle vittime dall’inizio dell’epidemia coronavirus è 5.476.

Per quanto riguarda la distribuzione dei dati su scala regionale, l’84% dei decessi per coronavirus, secondo il Presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, è stato registrato in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte.

La flessione registrata ieri – ha poi aggiunto Locatelli – non deve indurci “a facili entusiasmi o a sopravvalutare la tendenza”, benché le nuove restrizioni annunciate sabato sera dal Presidente Conte corrispondano il “massimo delle misure di prevenzione dal contagio dal punto di vista sociale e lavorativo”, facendo legittimamente ipotizzare un drastico contenimento dei contagi di coronavirus nel medio periodo.

Preoccupazione per i contagi tra il personale sanitario

A destare maggiore preoccupazione sono i dati relativi al contagio tra gli operatori sanitari: in Italia i professionisti sanitari ammalati di coronavirus sono ad oggi 4824, il doppio di quanto si è verificato in Cina secondo lo studio pubblicato su JAMA. Confrontando i dati tra i due report, i medici e il personale sanitario positivi al coronavirus sarebbero pari al al 9% del totale delle persone contagiate, contro il 3,8% dei professionisti sanitari cinesi.

La questione della sicurezza delle condizioni di lavoro di quelli che chiamiamo, con un po’ di retorica, eroi in prima fila nella lotta contro il coronavirus è, dunque, fondamentale.

La Fondazione Gimbe, a tal proposito, chiede che vengano eseguiti test a tutti i professionisti e operatori sanitari, ai quali va fornita in ogni caso la dotazione di strumenti di protezione.

Intanto, l’amministratore delegato di FCA, Mike Manley, fa sapere che la produzione di uno stabilimento del gruppo FCA sarà convertita nella produzione di mascherine.

Si registrano altre due vittime di coronavirus tra i medici: Leonardo Marchi, medico infettivologo e direttore sanitario della Casa di Cura San Camillo a Cremona e Manfredo Squeri, medico ospedaliero in pensione. Le vittime vanno ad aggiungersi ai 19 decessi di medici avvenuti dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, secondo quanto riportato dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo).

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L'autore: Eugenio Galioto

Sociologo, un passato da ricercatore sociale e un presente da analista politico. Scrivo principalmente di economia e politica interna. Amo il jazz, ma considero l'improvvisazione qualcosa che solo i virtuosi possono permettersi.
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