Più passa il tempo, più l’emergenza Covid-19 diventa mondiale e anche gli atleti e le federazioni nazionali spingono per un rinvio delle Olimpiadi Tokyo 2020, che comunque non saranno cancellate, ma solo rimandate a nuova data. E così anche il Cio ci sta pensando, anche perché il Canada e l’Australia hanno già rigettato la propria presenza in Giappone, qualora le Olimpiadi fossero confermate e siamo abbastanza certi che in tale ipotesi non sarebbero gli unici Paesi a “boicottare” l’evento per ragioni strettamente sanitarie, ovviamente, e non politiche.
Rinvio Olimpiadi Tokyo 2020: 4 settimane per decidere
Sarebbe la prima volta che un evento come le Olimpiadi subisce un rinvio: il Comitato Olimpico Internazionale sta ricevendo in queste ore un quantitativo discreto di pressione da parte delle singole federazioni e comitati olimpici nazionali. Entro le prossime 4 settimane sarà presa una decisione definitiva, ma la notizia è che il Cio sta pensando seriamente a un rinvio a nuove date. E qui si aprono diversi scenari.
La lettera di Thomas Bach (Pres. Cio)
“Spero che alla fine di questo tunnel che stiamo attraversando, senza sapere per quanto tempo, la fiamma olimpica sia luce. Ciò che condividiamo in questo momento è un’incertezza tremenda”, questa una frase estrapolata da una lettera che il presidente del Cio Thomas Bach ha inviato agli atleti. Nella stessa si precisa che “le vite umane hanno precedenza su tutto, inclusi i Giochi”.
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Olimpiadi Tokyo 2020: le nuove date e gli scenari
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 si sarebbero tenute dal 24 luglio al 9 agosto in Giappone. Il condizionale è d’obbligo, visto che il rinvio non è ancora certo, ma altamente probabile. Da questo punto è meglio partire per vedere quali scenari possono realizzarsi e quali potrebbero essere le nuove date dell’evento, che, ripetiamo, non sarà cancellato.
Gli scenari sono sostanzialmente tre: il primo riguarda lo slittamento di 1 mese dell’evento, che inizierebbe così a fine agosto. Il secondo riguarda un ulteriore slittamento di qualche mese: ottobre o, più preferibilmente per ragioni climatiche, novembre. Il terzo scenario riguarda uno slittamento di 1 o perfino 2 anni, quindi o al 2021 o al 2022. Questo è lo scenario meno auspicato dagli organizzatori. Entro un mese conosceremo lo scenario definitivo.
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