Sembra che l’andamento della curva epidemiologica in Italia stia per raggiungere il suo picco: con il bollettino quotidiano offerto dalla protezione civile nella giornata di ieri, si è rilevato un incremento del numero di casi attivi dell’8%. Purtroppo, il numero di morti giornalieri continua ad essere molto alto (nella sola giornata di ieri sono stati registrati poco più di 600 decessi dei pazienti affetti da covid-19). Il dottor Silvio Brusaferro, conosciuto professore e a capo dell’Istituto Superiore di Sanità, ha chiesto di leggere i dati con cautela, in quanto sarà fondamentale osservare l’andamento della curva epidemiologica nelle Regioni del Meridione. Gli effetti del distanziamento sociale dovrebbero finalmente riflettersi nei numeri del contagio già in questa settimana.
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L’attacco del governatore Nello Musumeci all’esecutivo e la risposta del Viminale
Una delle Regioni più a rischio sembra essere la Sicilia. Le fughe dal Nord Italia negli ultimi fine settimana (cominciati nella notte in cui la stampa faceva filtrare la bozza del decreto con cui si “chiudeva” la Lombardia) hanno portato a una maggior diffusione del contagio al Sud. Sabato 21 marzo, con l’annuncio della chiusura di molte attività industriali, un numero sostanzioso di persone residenti in Sicilia ma domiciliate in altre Regioni ha cercato di far rientro a casa. Il governatore del centro-destra, Nello Musumeci, si è scontrato con l’esecutivo per l’incapacità di far rispettare le restrizioni alla circolazione. Questa critica è stata già mossa, nelle settimane precedenti, da Michele Emiliano (Puglia) e Vincenzo (De Luca), anche se questi ultimi hanno utilizzato termini molto più concilianti.
Musumeci aveva dichiarato, attraverso la sua pagina Facebook, la sua preoccupazione per l’arrivo di centinaia di persone da altre Regioni d’Italia (molti di questi provenienti dalle zone più colpite dall’epidemia). Musumeci scriveva:
“Mi segnalano che a Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada. Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente. C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!”
Il Viminale ha replicato rimandando al mittente le accuse attraverso una nota ufficiale:
I transiti giornalieri per la Sicilia hanno fatto registrare una costante diminuzione dai 2.760 di venerdì 13 marzo ai 551 di ieri, domenica 22 marzo. La domenica precedente, 15 marzo, il traffico era consistito in circa il doppio di auto e quasi il triplo di passeggeri, rispettivamente 469 e 1384. In particolare, ieri, sono traghettati da Villa San Giovanni a Messina 551 viaggiatori e 239 autovetture. Tutti i viaggiatori – si sottolinea – sono stati controllati prima di salire a bordo. Dei 551 viaggiatori, 136 sono risultati appartenenti alle Forze dell’ordine che giornalmente attraversano lo stretto per motivi di lavoro; i restanti 415 sono tutti risultati appartenenti alle altre categorie legittimate ad effettuare il traghettamento.
I dati aggiornati sulla diffusione del coronavirus in Sicilia
Dall’ultimo bollettino offerto dalla protezione civile (che fa riferimento ai dati in possesso del Ministero del Salute alle ore 17:00 del 23 marzo), in Sicilia ci sono 681 casi attivi. Circa un 10% di questi (60 pazienti) sono in terapia intensiva. Altri 250 sono ricoverati in sub-intensiva. I restanti, invece, sono in isolamento domiciliare. Altri 40 casi si sono risolti in guarigioni complete (27) e decessi (13). Attualmente, la Sicilia è una delle Regioni meno colpite dall’epidemia da Covid-19.
Di seguito, le ultime sulla situazione in:
-Liguria
-Emilia Romagna
I dati del contagio da coronavirus in Sicilia, provincia per provincia
Di seguito, si mostra la ripartizione dei casi totali (includendo quindi anche i casi risolti in guarigione o decesso) provincia per provincia. La situazione più rischiosa si registra a Catania, dove sono stati rilevati 274 casi positivi. Messina e Palermo superano di poco i 100 casi positivi diagnosticati. Situazione all’apparenza sotto controllo nel resto della Regione (con Ragusa che fa registrare appena 9 casi diagnosticati).
- AGRIGENTO 45
- CALTANISSETTA 29
- CATANIA 274
- ENNA 44
- MESSINA 120
- PALERMO 109
- RAGUSA 9
- SIRACUSA 49
- TRAPANI 42
- CASI TOTALI: 721
- CASI ATTIVI: 681
- GUARIGIONI: 27
- DECESSI: 13
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