Sequestro auto Coronavirus: quando scatta e chi viola i divieti
Sequestro auto o moto per violazione dei divieti anti-coronavirus: ecco cosa potrebbe a breve cambiare per i guidatori indisciplinati.
In quest’ultimo periodo, le novità normative si susseguono ad un ritmo incessante, tanto che non è sempre agevole ricostruire con coerenza tutto il quadro delle misure adottate dal Governo, in modo assai repentino e – come si è visto in questi giorni – senza varcare le soglie delle aule parlamentari, destando con ciò l’inevitabile forte dissenso dei partiti all’opposizione. In questa sequela di provvedimenti di emergenza, ecco arrivate delle novità anche per quanto riguarda l’uso del proprio mezzo a motore e la possibilità di far scattare il sequestro auto o moto per chi viola le regole introdotte per l’emergenza Coronavirus.
Sequestro auto e Coronavirus: le ultime novità sul controllo degli spostamenti
La linea che si sta discutendo in queste ultime ore e che porterà sicuramente a varare nuovi provvedimenti e divieti, è quella di una maggior durezza della punizione per chi trasgredisce le prescrizioni imposte dal Governo, per arginare l’emergenza sanitaria. Quali misure verranno adottate? Ebbene, oltre al probabile sequestro dell’auto, la direzione è quella di imporre il pagamento di una sanzione amministrativa da un minimo di 500 euro ad un massimo di 4.000 euro. Queste sono infatti le cifre ipotizzate e che verranno a breve e con tutta probabilità messe nero su bianco.
Il contesto finora prevedeva l’applicazione dell‘art. 650 c.p. (pena dell’arresto e reclusione fino a 3 mesi o ammenda fino a 206 euro): una pena però definita dagli osservatori troppo lieve, date le circostanze. Ora però la sanzione dovrebbe diventare più salata. Nella giornata di martedì 24 marzo, infatti, il Consiglio dei Ministri discute l’inasprimento delle pene, che senza alcun dubbio sarà adottato con un nuovo provvedimento. In vista il pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria secondo le cifre sopra citate, che comporterà per il responsabile l’obbligo di versare subito la somma, senza dover attendere lo svolgimento di un processo penale.
Con tutta probabilità, questa volta lo strumento utilizzato sarà quello di un formale e ordinario decreto-legge da convertire successivamente in legge, e non un Dpcm (Decreto del presidente del consiglio dei ministri). Tale scelta appare dovuta alla pressione esercitata dal Presidente della Repubblica, che auspica infatti una cautela ancora maggiore, in materia di limitazioni delle libertà individuali (sancite peraltro dalla Costituzione).
Ricapitolando, le novità consistono nell’aumento delle multe, ma non solo. Come anticipato sono previste ulteriori novità:
- ipotesi del sequestro auto o moto preventivo nei confronti dei trasgressori dei divieti di circolazione, ammessa nei soli casi tassativi dei motivi sanitari, di lavoro o necessità;
- utilizzo di un’app (al momento in corso di elaborazione) per controllare e tracciare gli spostamenti dei cittadini che, nonostante la positività al tampone, escono di casa e circolano come se nulla fosse sul territorio;
- a partire dal 23 marzo, utilizzo di droni per effettuare controlli ulteriori sugli spostamenti delle persone. L’Enac ha infatti dato l’ok all’uso di tali dispositivi per monitorare i movimenti dei cittadini.
Uno scenario del genere appare assai giustificato, a causa delle migliaia di denunce avutesi negli ultimi giorni a carico dei tantissimi cittadini poco inclini al rispetto delle regole a tutela della propria salute e di quella della collettività.
I rischi per gli automobilisti trasgressori: il sequestro preventivo
Come anticipato, le denunce finora non sono state poche: sono quasi centomila infatti le trasgressioni alle regole recentemente introdotte. La linea – come suddetto – è quella della maggior durezza della sanzione, con una multa che forse sarà anche di quattromila euro e che che causerà il sequestro auto o moto.
Si tratterebbe di una confisca preventiva del mezzo di chi si sposta senza giustificazione alcuna, ad esempio per raggiungere l’amico in un altro Comune oppure per fuggire verso la casa al mare. Giuridicamente, il sequestro dell’auto preventivo consiste in una misura cautelare che impedisce di usare il bene per compiere l’illecito. Il fine è chiaro: far sì che il responsabile non porti la sua condotta non diligente a conseguenze ulteriori, evitando successivi spostamenti ingiustificati.
In conclusione, vedremo molto presto i contenuti del nuovo provvedimento che inasprirà le sanzioni per gli automobilisti indisciplinati: la circolazione al di fuori delle mura domestiche è infatti consentita – lo ribadiamo – soltanto per motivi sanitari, di lavoro o per necessità non rinviabili.
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