Reddito di cittadinanza: pagamento marzo con Coronavirus, cosa cambia?
Reddito di cittadinanza: pagamento marzo con Coronavirus: viene meno per i prossimi due mesi la condizionalità delle misure
Mentre l’Inps lancia la proposta dell’estensione del reddito di cittadinanza a tutti per far fronte alla crisi economica dovuta all’epidemia di coronavirus, il governo sospende per due mesi le misure di condizionalità previste dalla legge riguardanti i beneficiari: chi fruisce del reddito di cittadinanza non dovrà per il momento assicurare l’immediata disponibilità al lavoro, né impegnarsi in attività di servizio alla comunità. Tali elementi condizionali, infatti, sarebbero risultate contraddittori rispetto alle misure di contrasto alla diffusione del virus che limitano gli spostamenti delle persone ai casi strettamente necessari.
Rimangono invariati i tempi di pagamento del reddito di cittadinanza: anche a marzo, come ogni mese, i beneficiari della misura, dovrebbero trovare la ricarica della card di Poste Italiane venerdì 27.
Attenzione: è necessario aver aggiornato il proprio Isee entro il 31 gennaio, pena la sospensione del pagamento da parte dell’Inps. Essendo il reddito di cittadinanza una misura di contrasto alla povertà, il sussidio erogato consente di integrare le entrate di una famiglia, affinché il reddito complessivo superi la soglia di povertà. Il calcolo di quest’integrazione, però, è basato sull’Indicatore della situazione economia equivalente (Isee) che, come si sa, è riferito all’intero nucleo familiare e, appunto, deve essere aggiornato ogni anno entro il 31 gennaio.
Reddito di cittadinanza: entro quando e come spendere l’importo
In caso di denaro risparmiato sulla card, ricordiamo che è preferibile spendere l’importo del reddito di cittadinanza, onde evitare che l’importo non speso o non prelevato venga sottratto (nei limiti del 20%) nella mensilità successiva. Stesso discorso per quanto riguarda la decurtazione dalla Carta degli importi non spesi o non prelevati nei sei mesi precedenti (a eccezione di una mensilità). Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali raccomanda di spendere il reddito di cittadinanza entro il mese successivo a quello di erogazione: nella fattispecie, entro il 27 marzo.
A proposito di spendere l’importo totale del reddito di cittadinanza, ricordiamo cosa prevede la legge.
Oltre al pagamento dell’affitto o del mutuo, tramite bonifico mensile Sepa/Postagiro, la carta del reddito di cittadinanza consente l’acquisto di beni di consumo e servizi ad accezione di:
- giochi che prevedono vincite in denaro (per contrastare la ludopatia)
- navi e imbarcazioni da diporto
- armi
- materiale pornografico
- servizi finanziari e creditizi
- servizi di trasferimento di denaro
- servizi assicurativi
- articoli di gioielleria
- articoli di pellicceria
- acquisti in club privati
- acquisti presso gallerie d’arte
- acquisti all’estero, anche attraverso piattaforme on-line e servizi di direct-marketing.
Requisiti per la domanda e quando viene respinta
Esiste una soglia di reddito Isee oltre la quale la domanda per beneficiare del reddito di cittadinanza viene respinta, oppure nel caso in cui si è già beneficiari decade: è pari a 9.360 euro. Se nel nucleo familiare, però, vi sono minorenni, occorre considerare i valori-soglia dell‘Isee per prestazioni rivolte ai minorenni. Nel calcolo, viene valutato oltre al valore del reddito familiare, anche il valore del patrimonio mobiliare ed immobiliare.
Considerando la crisi senza precedenti che stiamo vivendo e che dovremmo attraversare una volta terminato il lockdown, si fa sempre più largo l’idea di estendere la platea dei beneficiari. Oltre alla proposta dell’Inps, fa discutere la proposta dell’economista bocconiano Cinelli di un reddito di quarantena da 751 euro al mese a tutti.
Sulla scia della campagna già lanciata dal Basic Income Network i giorni scorsi, Gianmario Cinelli, ricercatore presso la Bocconi di Milano, e Antonio Costagliola, vicepresidente della banca d’investimenti Equita, hanno proposto di istituire il reddito di quarantena, una misura di sostegno al reddito rivolta all’intera popolazione, a prescindere dal fatto che si è disoccupati, salariati, liberi professionisti o imprenditori.
A differenza del reddito di cittadinanza, il reddito di quarantena sarebbe erogato a tutte le famiglie italiane in modo incondizionato fino a quando la situazione non tornerà alla normalità e l’economia a crescere.
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