La storia di Gaia – Il primo appuntamento
La donna più improbabile racconta una storia di grande epica e grandi reati, forse prescritti.
Il risotto di asparagi e scampi è stato un buon accompagnamento allo champagne trovato nella cantina, nascosto dietro un vecchio scaffale. Ora sono riuniti nel solito salottino, chi seduto sul tappeto, chi sul divano. Andrea s’è accomodato sulla bergere-trono, tamburellando sulla stoffa e cercando consenso negli occhi degli altri ospiti. Rosa tiene al guinzaglio Elettra, inginocchiata di fianco al divano ben composta.
«Se permettete, questa sera una storia la vorrei raccontare io» dice Gaia.
Andrea fa un cenno d’assenso.
«Ferma o le prendi» mormora Rosa a Elettra, appoggiandole un bicchiere d’acqua sulla testa.
Gaia si alza in piedi, si inumida le labbra con un sorriso complice: «Ok, ve la racconto. C’era una volta una ragazza che conosce un ragazzo in autobus mentre va all’università. Carino davvero, alto e occhi azzurri, un po’ aggressivo nei modi, ma ha il suo fascino. Si scambiano i numeri, lui non è uno che perde tempo e di nuovo, a lei piace. A chi non piace un uomo deciso? Escono per un caffè al bar della facoltà, lui dice un paio di cose che la mettono sul chi vive, ma ha quel carisma animale che hanno alcuni, mi capite?
Lui la invita a cena – addirittura a cena – e vanno in una trattoria del centro. Niente di trascendentale, ma con carattere. Finiscono per il dopocena in uno di quei bar pretenziosetti con l’arredamento minimal e i cocktail che stracostano. Lei non ha ancora deciso se portarselo a casa o no, perché da una parte è intraprendente, sicuro, brillante, dall’altra ha quella luce negli occhi che… C’è qualcosa che non va, ma è anche eccitante. Mi capite? Bè, ordinano, poi lei-
«Nonono piano, perdonami: ordinano cosa? Sii precisa» fa Xeni, sporgendosi dal bancone.
«È importante?» sbuffa Clelia.
«Non mi ricordo, era rosa in coppetta.»
«Coppa Martini. Scorzetta verde?»
«Verde, sì, mi pare.»
«Capito» fa Xeni, girandosi verso le bottiglie.
«Insomma, nell’attesa lei decide di fare un salto in bagno, darsi una rinfrescata e prendere una decisione. Appena si alza, arrivano i drink. Lei non ci fa caso, ma dirigendosi verso il bagno c’è uno specchio contro la parete. Mentre gira l’angolo butta un’occhiata e vede lui che fa… così» dice, passando la mano con il palmo rivolto verso il basso sopra un calice invisibile «poi ci mette il sottobicchiere di cartone sopra. È un gesto velocissimo, ma-
«Oh, Dio, no» fa Consuelo «No, no, no.»
«…fammi finire. La cosa più intelligente da fare a quel punto sarebbe chiamare la polizia, giusto? Ma quella ragazza non è una che… che pensa alla cosa più ovvia. È un po’ stupida, se volete. Va in bagno, fa quello che deve fare e quando torna afferra il bicchiere di lui e se lo scola d’un sorso, così. Poi gli dice di bere il suo perché ha deciso di finire la serata in bellezza.
Lui diventa bianco come uno straccio.
Balbetta una o due scuse, ma lei lo incita e lo provoca, finché quel babbeo è costretto a scolarsi il cocktail o lei s’insospettisce. Ragazze, non avete idea di che faccia ha uno che SA di avvelenarsi; quando abbassa il bicchiere è giallo, ma proprio giallo, occhi spiritati e sta lì a deglutire a vuoto come una lucertola. Lei lo prende per mano, vanno alla cassa, lui paga, prendono un taxi e vanno a casa di lui.»
Nel taxi è sudatissimo e non sta seduto fermo un minuto, ma lei continua a coccolarselo. Anche perché è curiosa. Voi non sareste curiose di sapere che effetto fa il GBH su un uomo? Dopo dieci minuti salgono, lui già barcolla. Si sistema sul divano ed è come ubriaco, gli gira la testa, lei continua a comportarsi come niente fosse. Lo bacia e gli dice di aspettarla sul divano mentre fa un salto in bagno.
Lei si chiude a chiave, aspetta cinque minuti e quando torna lo trova in stato catatonico con un sorriso ebete. È ridotto a una bambola, ve lo giuro. Gli alza le braccia, gli tira le gambe, non ha alcun responso. Solo palpebre socchiuse, sorrisetto e mugugnii. Cosa fa, la ragazza?»
«Gli svaligia l’appartamento?»
«No. Lo spoglia e gli fa un sacco di belle foto. Pose acrobatiche, posizioni buffe, a un certo punto ci entra in mezzo anche uno sturalavandini e dell’olio di oliva. Oh, quello c’era a disposizione.»
Consuelo sputa il drink che stava bevendo, Elettra fa cadere il bicchiere d’acqua.
«Aspetta, sei seria?» fa Clelia.
«Sì sì. Ma passa una serata stupenda! Portalo lì, mettilo così, sposta un braccio, si sposta la gamba; metti a posto la gamba, parte il braccio. E poi la lettiera del gatto, la ventosa, trascinalo in bagno, portalo in balcone, mettigli la tua biancheria, cava, metti, tira, spingi… va avanti fino alle cinque di mattina. Un lavoraccio.
Poi scende a prendere brioche, fa il caffè, si fa una doccia e aspetta lui si svegli. Si riprende verso le undici e non ricorda niente. Lei invece è dolce, gli racconta che è stato un ottimo amante e se ne va. Non lo sente per tre giorni, lui si rifà vivo dicendole che ha strani ricordi e vorrebbe rivederla. Solo a quel punto lei gli manda la documentazione video del tutto. Più sentito.»
«Gaia, forse è la più bella storia di primo appuntamento che ho sentito in vita mia» fa Rosa, con le labbra inclinate in una smorfia ammirata «Questo non ridurrebbe di un giorno gli anni di galera che darei alla protagonista, beninteso. Ma è una straordinaria opera di fiction.»
«Prrrronti i Cosmopolitan» fa Xeni, versando un liquido rosa dallo shaker nella ciotola di Elettra «Vodka, Cointreau, lime e sciroppo di granatina. Buono come aperitivo, io lo preferisco come dopocena. E senza aggiunte.»
«Figliola, devo dirti la verità» dice Guido, prendendo la coppa e alzandola verso Gaia «Ti avevo sottovalutata. Salute.»