Corona ultime notizie: picco passato e addio virus il 6 maggio. Previsione
Corona ultime notizie: difficile prevedere il picco, ci hanno detto. Eppure un modello dice che il peggio è passato e che tutto finirà il 6 maggio.
Corona ultime notizie: e se il picco fosse già passato? Se facessimo una carrellata di dichiarazioni che epidemiologi, virologi e infettivologi (e non solo) hanno rilasciato da 40-50 giorni a questa parte, ne uscirebbe un approfondimento molto interessante. Non tanto sulle polemiche che li hanno coinvolti in una spesso assurda competizione, ma anche in termini di contraddizioni tra un’affermazione e l’altra. Contraddizione forse dovuta anche ad una eccessiva spinta dei media di diffondere qualche notizia certa e ufficiale sull’epidemia. Tra i temi centrali di questa contraddizione vi è il picco. C’è chi ha affermato che è impossibile prevedere il picco, salvo poi essere smentito da chi ha detto che in realtà il picco arriverà tra due settimane. E poi c’è un recente modello che dice il picco è già passato: è stato sabato 21 marzo. Tale previsione acquisisce forza dopo il terzo giorno in cui i numeri del contagio rallentano (ma purtroppo non quello dei morti).
Contagi rallentano per il terzo giorno consecutivo
Per avere dati certi sul funzionamento dell’epidemia, tuttavia, bisogna valutare il numero dei contagi. La crescita sembra essersi interrotta, anche se non bruscamente. Facendo un esempio pratico, è come se un’auto che va 150 chilometri orari riducesse la propria velocità a 120 km/h. Un buon segno, anche se assolutamente da non sottostimare. Secondo una proiezione elaborata dalla società di ingegneria Italconsult citata da Il Messaggero, comparando i contagi in Italia con quelli della Cina, si prevede che nel nostro Paese si raggiungeranno 102.500 casi positivi per Coronavirus. Il contenimento dell’epidemia avrebbe anche una data: mercoledì 6 maggio. 6.557 contagi sabato 21 marzo: quello è stato il giorno del picco. Attorno al 6 aprile, ovvero tra due settimane, i contagi giornalieri dovrebbero scendere sotto i 1.000, mentre attorno a fine aprile si dovrebbe scendere sotto i 100 contagi giornalieri.
Corona ultime notizie: contenimento tardivo
Il nostro più grande problema è stata l’organizzazione di fronte a qualcosa di sconosciuto: l’epidemia ha viaggiato a ritmi molto accelerati, il virus era già radicato nel nostro territorio e i contagi avevano già raggiunto cifre a quattro zeri. Solo in questo momento si è deciso di adottare misure contenitive. Una differenza importante con la Cina, che invece ha agito quando i contagi sono arrivati a poco più di un migliaio. Anche questo ha determinato un più elevato tasso di mortalità in Italia rispetto alla Cina (ma il tasso di letalità nel nostro Paese potrebbe ridursi se stimassimo la totalità dei casi positivi, vi invitiamo a leggere questo articolo).
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I problemi in Lombardia ed Emilia Romagna: le cause dell’elevato tasso di mortalità
La ricerca ripartisce il nostro Paese in 3 Settori. Il Settore 1 è costituito da Lombardia ed Emilia Romagna, mentre il settore 2 da Piemonte e Liguria. In queste regioni è importante potenziare le strutture sanitarie per terapia intensiva e sub-intensiva ai fini del contenimento della crisi sanitaria. Diverso il discorso del Settore 3 che include il resto d’Italia, compreso il Veneto: le precauzioni finora adottate hanno infatti permesso di contenere il virus. Il rischio rimane alto, ma in una media tale da non dover compromettere la resistenza del sistema sanitario.
Tra le cause che hanno portato il Settore 1 ad avere un tasso di mortalità superiore di 3 volte quello del Settore 3, non c’è solo l’anzianità delle persone infette, ma anche la lentezza nel contenere l’epidemia, la difficoltà di identificare i casi positivi all’inizio del contagio, lo stress del sistema sanitario.
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