Mercato immobiliare e coronavirus: calo dei prezzi, ecco gli scenari
Mercato immobiliare e coronavirus: arrivano le prime stime dell’impatto dell’emergenza sulla vendita di case. Ecco alcuni scenari possibili
Mercato immobiliare e coronavirus: arrivano le prime stime dell’impatto dell’emergenza sulla vendita di case. Ecco alcuni scenari possibili secondo la società di analisi bolognese Nomisma (sono tutti più o meno negativi).
Mercato immobiliare: la crisi sanitaria colpisce un paese già debole
Che l’economia italiana versasse in una difficile situazione anche più dell’emergenza coronavirus non è una novità. La crisi sanitaria delle ultime settimane, insomma, va a colpire un paese già debole finanziariamente. Ciò è vero anche solo guardando i dati del mercato immobiliare: come fanno notare dalla società di analisi bolognese Nomisma, prima dello scoppiare dell’emergenza, la componente certa di acquisto immobiliare si era ridotta di 500mila famiglie, una cifra notevole che d’altra parte poteva considerarsi compensata da una domanda potenziale di due milioni di nuclei frenate nell’acquisto dall’insicurezza economica.
Mutui e mercato immobiliare con Coronavirus, ecco la situazione
Il problema adesso è capire cosa potrebbe succedere dopo l’emergenza. “Se vogliamo azzardare una proiezione a livello di settore dobbiamo proporre tre scenari: quello pre-virus, al quale ci stavamo preparando, di fatto superato dagli eventi, uno scenario soft e uno invece pessimistico. In questo ultimo caso nel 2022 il tasso di disoccupazione potrebbe arrivare al 13%” spiega Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma. Chiaro che più cresce la disoccupazione tanto meno le famiglie compreranno case a meno che non si verifichi un crollo dei prezzi, molto improbabile al momento (anche se potrebbero registrare un lieve calo, tra l’1,3% e il 4%), considerando che dopo la crisi dei subprime ci vollero due anni per sbloccare il mercato.
Mercato immobiliare: gli scenari possibili
Sono dunque due gli scenari ipotizzati da Nomisma per il post crisi sanitaria: “Nello scenario ottimistico prevediamo 50mila compravendite di case in meno, nel pessimistico oltre 118mila in meno (rispetto alle 613mila vendite attese per il 2020 rispetto alle 603mila del 2019)”. In pratica, nei prossimi due anni secondo Nomisma si potrebbe concretizzare una perdita per il mercato immobiliare compresa tra i 54,5 e i 113 miliardi di euro di fatturato: solo nel 2020, a seconda degli scenari, potrebbero essere persi dai 9,2 e i 22,1 miliardi. A salvare il mercato immobiliare potrebbero contribuire le banche, in primis, allargando i criteri di erogazione dei mutui; tuttavia, le previsioni in questo momento non sono buone neanche su questo fronte: è possibile attendersi una flessione delle erogazioni tra il 15% e il 30%.
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