Tra le prime gravi conseguenze non sanitarie portate dall’epidemia di Coronavirus spicca senza dubbio l’emergenza sociale che sta colpendo le fasce più povere della popolazione, ovvero coloro i quali faticavano ad arrivare alla fine del mese ben prima che arrivasse il virus nel nostro Paese, ma che ora faticano ulteriormente, anche nell’acquisto dei beni di prima necessità, sostanzialmente alimentari. Per questo motivo si parla spesso di reddito di cittadinanza potenziato, spesso chiamato anche reddito di quarantena o reddito di emergenza. Si tratta di un aiuto importante a tutte le famiglie, avviato con l’erogazione ai Comuni di risorse da destinare alle persone più bisognose (e non a tutti indiscriminatamente).
A rischio la tenuta sociale del Paese: reddito di cittadinanza esteso?
L’estensione del reddito di cittadinanza si rende necessaria per il ministro del Sud Giuseppe Provenzano, che in un’intervista a La Repubblica ha lanciato un allarme sulla situazione al Sud, dove l’emergenza sanitaria sta per trasformarsi rapidamente in un’emergenza sociale, in una miccia di rabbia e odio nelle are più fragili del Paese che sta letteralmente per esplodere. Per tenere unito il tessuto sociale, risulta dunque necessario pensare a “misure universali e immediate di sostegno”, ha affermato Provenzano. E la proposta fa subito pensare a un’estensione del reddito di cittadinanza. Non è un caso che nell’altro maxi-decretone di aprile sia previsto un rafforzamento delle misure di sostegno alla popolazione, con la possibilità di erogazione immediata della liquidità.
Reddito di emergenza: cos’è e come funziona
Secondo indiscrezioni riportate dal quotidiano romano, un reddito di cittadinanza esteso ci sarà veramente: si chiamerà reddito di emergenza (Rem) e riguarderà ben 10 milioni di lavoratori, tra cui precari e irregolari (per un totale di 6 miliardi di euro stanziati). La viceministro dell’Economia Laura Castelli ha recentemente affermato a La Stampa che si sta ragionando sul “semplificare le procedure di accesso al reddito di cittadinanza, allargandolo a chi non ce l’ha”. Anche il viceministro Antonio Misiani ha detto che il governo sta pensando al potenziamento temporaneo del Reddito di cittadinanza per aiutare tutti i lavoratori, anche quelli in nero. Tutti d’accordo sulla misura, tranne Italia Viva, che preferirebbe per una riapertura anticipata delle fabbriche prima di Pasqua, mentre il sussidio “non funziona” e “non garantisce la ripartenza”.
Eppure un sussidio risulta necessario per frenare il fantasma preoccupante di rivolte sociali, come hanno allertato anche i nostri 007. “Dobbiamo mettere i soldi nelle tasche degli italiani a cui fin qui non siamo arrivati”, ha avvisato Provenzano, stilando una lista di priorità per il decreto di aprile e ponendo in cima all’elenco proprio Il reddito di emergenza.
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