Come non pagare l’elenco telefonico in bolletta ogni anno
Elenco telefonico e spese conteggiate in bolletta, ma non volute: come fare ad effettuare efficacemente disdetta della consegna? Ecco le informazioni utili.
Fino a qualche decennio fa, l’elenco telefonico cartaceo – denominato “Pagine Gialle” e di seguito diventato “Pagine Bianche” – era la fonte di riferimento quando veniva avviata la ricerca di un numero di telefono di un privato o un’attività commerciale. Oggi, con l’introduzione sempre più ampia di internet e delle moderne tecnologie (le Pagine Bianche sono ora consultabili anche online, gratis e senza registrazione), il vecchio elenco cartaceo è sempre meno utilizzato ma, nonostante questo declino, gli ignari utenti ricevono, come in passato, l’addebito in fattura del contributo annuale per l’attività di consegna dell’elenco presso il proprio indirizzo. Domandiamoci allora come fare ad evitare di pagare questa ulteriore spesa ormai superflua: di seguito la risposta.
Elenco telefonico: come capire se in bolletta è conteggiata la sua consegna?
In verità, cancellare questa ulteriore spesa non voluta è operazione non difficile: è sufficiente infatti mettersi in contatto con la compagnia telefonica con la quale si è legati contrattualmente. Rimarchiamo che il citato addebito è correlato ai soli utenti con telefono fisso, che peraltro anno dopo anno sono in continuo calo; gli utenti senza telefonia fissa, ma solo mobile, non devono pagare invece alcunché.
Ogni utente ha diritto a ricevere una bolletta priva della voce di spesa collegata alla materiale consegna dell’elenco telefonico e questo fatto non implica tuttavia che il singolo interessato sia di conseguenza cancellato dal citato elenco cartaceo.
È chiaro comunque che la primissima operazione da compiere è rendersi conto se davvero in bolletta è conteggiata anche la spesa per la consegna dell’elenco telefonico, fatta gravare dalla società cui il cliente è legato. Quest’ultimo dovrà pertanto controllare le bollette degli ultimi dodici mesi, in modo da capire se tra le varie voci e dati che compaiono c’è anche quella denominata “corrispettivo annuo consegna elenchi telefonici” o analoga. La cifra appare in qualche modo celata tra le tante altre in bolletta e non è raro che un cliente ignori la sua esistenza e si trovi quindi a pagare per un servizio oggi meramente opzionale e che non desidera più. Si tratta di pochi euro, circa 3,90, più l’Iva al 22%: l’ammontare totale non è elevato, ma evidenti ragioni di principio impongono una eventuale richiesta di disdetta.
Come disattivare il servizio?
Ebbene, una volta scoperto l’addebito non voluto, chiedere di non pagare più per la consegna dell’elenco telefonico è operazione assai semplice. È sufficiente inviare una raccomandata a.r. all’azienda che eroga il servizio, con allegato una copia sia della bolletta con l’addebito sia di un documento di riconoscimento, ed in essa evidenziare la formale richiesta di disattivazione del servizio di consegna dell’elenco presso l’androne del palazzo in cui si vive.
Ogni società telefonica ha un suo regolamento specifico in materia di disdetta; tuttavia la raccomandata è uno strumento di sicuro affidamento, in quanto con essa si consegue valore legale e prova del ricevimento della comunicazione del cliente. In altre parole, a prescindere dalle specifiche modalità di disattivazione, indicate da ciascuna compagnia (chiamata al servizio clienti, compilazione di un form sul sito aziendale, utilizzo di un fax, richiesta presso un punto vendita), la raccomandata garantirà sempre di poter ottenere il risultato voluto, ovvero la cancellazione del servizio oggi opzionale e non più desiderato.
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