In questi giorni ha fatto discutere la proposta di emendamento al decreto Cura Italia, su iniziativa di vari senatori della Lega, mirata a bloccare la possibilità di cambio dell’operatore telefonico e di provider dei servizi internet, per tutta la durata dell’emergenza Covid-19 e quindi, potenzialmente, fino a fine luglio. Come detto, una proposta che ha destato clamore e critiche: ecco allora di seguito quali sono gli ultimi aggiornamenti in merito.
Cambio operatore telefono e internet: il testo dell’emendamento
Come anticipato, l’iniziativa del partito del Carroccio – che rispecchia in qualche modo un progetto simile in Spagna – prevede la sospensione di tutte le operazioni di portabilità dei numeri telefonici e le migrazioni tra gli operatori di telefonia fino all’estate. Garantite invece le attivazioni di nuove connessioni. La finalità, com’è deducibile, è di tipo sanitario: limitare il più possibile gli spostamenti, al di fuori delle mura domestiche, di utenti e tecnici, in questo periodo in cui il rischio di contrarre il Covid-19 è più elevato.
Riportiamo qui di seguito il testo dell’emendamento, così come progettato dai promotori: “In considerazione dello stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, fino al termine dell’emergenza le imprese che svolgono attività di fornitura di reti e servizi di comunicazioni elettroniche non potranno realizzare campagne commerciali straordinarie di contrattazione di servizi di comunicazione elettroniche che richiedano la portabilità del numero, nella misura in cui ciò implichi la necessità degli utenti di spostarsi fisicamente verso i centri di attenzione al pubblico ovvero se ciò comporti l’intervento fisico di tecnici per mantenere la continuità del servizio in fase di migrazione tra Operatori diversi. Sono altresì sospese tutte le operazioni di portabilità di numeri fissi e mobili nonché la generazione di nuovi numeri che non siano in corso, salvo nel caso sia necessario all’attivazione di nuove connessioni“.
Questa proposta di emendamento non è però piaciuta all’associazione dei provider internet, ai sindacati e alle associazioni dei consumatori. Del resto, è in gioco il contemperamento di interessi ed esigenze diverse: da un lato la tutela della salute di tecnici e utenti contro eventuali rischi di contagio, dall’altro la tutela dei diritti dei clienti di usufruire della più conveniente offerta commerciale sul mercato. Secondo i detrattori, questo provvedimento sul blocco del cambio operatore telefono anzi limiterebbe enormemente la libertà di scelta da parte del cliente finale, anche in considerazione del contesto attuale e della possibilità di smart-working da casa e in rapporto alle minori capacità di spesa per le famiglie, a causa del blocco delle attività imprenditoriali e produttive.
Le ultime novità in merito: emendamento ritirato
A seguito del generalizzato coro di proteste contro tale proposta di emendamento sul cambio dell’operatore telefonico, quest’ultimo è stato, da pochissimo tempo, ritirato. In altre parole, non è più sotto esame della Commissione Bilancio del Senato. Evidentemente hanno prevalso le critiche e le proteste, manifestate da più associazioni nei confronti delle istituzioni e le mobilitazioni degli utenti attraverso i social network.
Concludendo, hanno insomma vinto le ragioni di tutela dei diritti del consumatore alla libera scelta e di tutela della concorrenza tra i vari operatori presenti sul mercato. E avrà avuto rilievo anche il fatto che la portabilità del numero è un tipo di operazione che può essere svolta da remoto (da un addetto collegato via telefono oppure online), senza bisogno di spostamenti sul territorio.
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