Tra i tanti effetti negativi che l’emergenza coronavirus ha avuto sulla nostra società, ve ne è uno benefico e riguarda il ritorno in auge degli esperti e degli scienziati. Messi in un angolo da un cocktail micidiale di fake news, gruppi no-vax e urlatori professionisti, ora vengono contesi da talk show, giornali e radio. La competenza è tornata ad essere un valore. E molti di questi esperti sono diventati, in pochi giorni, volti familiari e rassicuranti per milioni di italiani. La società di sondaggi Noto e l’agenzia MY PR hanno misurato il livello di credibilità di alcuni di loro in un’indagine per Il Sole 24 Ore.
Al primo posto spicca con il 78%, il professore Giuseppe Ippolito, direttore Scientifico dell’Ospedale Spallanzani di Roma. Dietro di lui con il 75% Ilaria Capua, virologa, direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida. Terzo posto ex aequo per Roberto Burioni, virologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano e Walter Ricciardi, membro dell’esecutivo dell’Organizzazione mondiale della Sanità, entrambi al 74%.
Tra i valori esaminati per stilare la classifica sono stati presi in considerazione il tempo di esposizione, i livelli di attenzione e la difficoltà delle tematiche affrontate. “I dati di conoscenza e di credibilità di questi esperti sono molto alti, questa tendenza oltre ad essere un indicatore della fiducia conquistata è anche un aspetto che sottolinea l’importanza del loro ruolo” spiega Antonio Noto, direttore dell’istituto di ricerca omonimo.
“La credibilità di questi esperti non è dovuta solo al livello di conoscenza di epidemiologia e immunologia che sono materie indecifrabili per i normali cittadini – aggiunge Giorgio Cattaneo, presidente di MY PR – ma anche dalla loro capacità di trasferire informazioni precise e, in molti casi, grazie ad una capacità empatica e di vicinanza durante i loro interventi radio televisivi”.
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