Nella giornata di sabato oltre 9 mila persone sono state sanzionate per non aver rispettato i divieti sugli spostamenti. Dall’inizio dei provvedimenti, fa sapere il Viminale, i denunciati sono stati oltre 182 mila. Le ultime disposizioni del governo hanno imposto il prolungamento del lockdown al 13 aprile 2020. Secondo i sondaggi elettorali Index Research per Piazza Pulita andati in onda il 2 aprile, la chiusura totale viene ritenuta giusta dalla maggioranza degli italiani (75,6%) mentre viene considerata troppo rigida dal 15,4%. Il 7,6% la ritiene addirittura troppo poco rigida.
Uno degli effetti del lockdown è stata la chiusura di molte aziende considerate non essenziali in questo periodo di emergenza sanitaria. Di conseguenza, migliaia di lavoratori sono rimasti a casa, chi in cassa integrazione, chi senza lavoro. Dall’indagine Index emerge che il 54% degli intervistati non ha avuto una riduzione delle entrate nel mese di marzo; il 17% le ha avute tra il 10% e il 30%; l’8,4% tra il 30% e il 70% e infine c’è chi non ne ha proprio avute.
Ieri, durante il consueto bollettino della Protezione Civile che ha visto un decremento dei decessi e dei ricoverati per coronavirus, il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, ha affermato che “la curva ha iniziato la discesa, così come il numero dei morti. Se questi dati si confermano, dovremo cominciare a pensare alla fase 2”.
Nei giorni scorsi è tornata a circolare l’ipotesi, una volta che l’emergenza coronavirus sarà finita, di un governo di unità nazionale sotto la guida di una personalità autorevole per ricostruire il Paese. Questo scenario piace al 45,6% degli italiani mentre il 35,2% preferirebbe continuare con il governo in carica. Solo una piccola minoranza (4,4%) chiede un ritorno alle urne.
Le intenzioni di voto registrate dai sondaggi elettorali Index vedono una Lega in forte difficoltà. Il Carroccio, rispetto alla precedente rilevazione di inizio marzo, perde quasi tre punti e scivola al 27,5%. Accorcia le distanza il Partito Democratico che passa dal 20% al 21,9%. Il Movimento 5 Stelle flette dello 0,3% al 14,5% mentre Fratelli d’Italia sfiora il 13%. Forza Italia viene sondata al 6,2%. Italia viva cresce di un punto al 4,5%. I piccoli partiti sono tutti in negativo: Azione cala al 2,1%, i Verdi all’1,9%, +Europa al 2% e Cambiamo al 0,6%. Gli altri partiti di sinistra tutti insieme sono dati al 3,7%. Alta la quota di indecisi e non voto (41,3%).
Sondaggi elettorali Index: nota metodologica
In attesa di diffusione.
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