In periodi di crisi finanziaria o di incertezza economica, si fa più ricorrente il ricorso alle valute rifugio. Ma cosa sono esattamente le valute rifugio?
Le cosiddette valute rifugio sono quelle valute che investitori e trader tendono a considerare abbastanza stabili da mantenere il proprio valore rispetto alle altre monete nei momenti di crisi. Sono dunque il corrispettivo dei beni rifugio (come, ad esempio, l’oro) nel Forex e appartengono a quei Paesi nei quali sono assenti o ridotte fluttuazioni monetarie sul mercato, rendendo in tal modo la propria valuta stabile.
Per questo, in periodi di crisi economica o turbolenza finanziaria, gli investitori cercano di diversificare i propri investimenti in valuta estera, riducendo il rischio di deprezzamento.
Le valute rifugio cui ricorrono più frequentemente investitori e trader sono lo Yen, il Dollaro USA, la Corona norvegese, il Dollaro di Singapore, il Franco svizzero.
Perché l’Euro non fa parte delle valute rifugio?
Yen e Franco svizzero sono valute di Paesi economicamente stabili, Svizzera e Giappone, le cui monete solitamente sono soggette a bassa volatilità, al contrario di quanto avviene per altre valute come l’Euro ad esempio. Per questo motivo, sono valute rifugio.
Un tempo, anche l’Euro faceva parte delle valute rifugio, ma a partire dalla crisi finanziaria del 2008 e del debito sovrano poi, la nostra moneta ha perduto questa prerogativa.
C’è da constatare che anche il Dollaro americano (USD) è stato pesantemente investito dalla crisi finanziaria, anzi la crisi dei mutui subprime nacque proprio dagli Stati Uniti. Tuttavia, a differenza di quanto avvenne nell’Euro-zona, molti investitori si sono rifugiati nel Dollaro USA negli ultimi anni, investendo soprattutto nei Titoli del Tesoro statunitense nei momenti di crisi diplomatica con la Corea del Nord o durante i colloqui per la stipulazione di accordi commerciali con la Cina.
I casi del Franco svizzero e dello Yen
Per comprendere pienamente le caratteristiche necessarie che rendono una moneta una valuta rifugio, consideriamo due valute rifugio per eccellenza: il Franco svizzero (CHF) e lo Yen giapponese (JPY).
Per quanto riguarda il Franco svizzero, occorre considerare che l’economia elvetica è una delle più stabili al mondo, per una serie di ragioni.
In primo luogo, la Svizzera ha un sistema politico efficiente, in cui l’autonomia dei diversi Cantoni convive con l’esigenza di una coesione interna: questo è il punto saliens del confederalismo svizzero.
In secondo luogo, in caso di guerra, la Svizzera ribadirebbe la sua neutralità; il che rende questo Paese un “rifugio” per eccellenza dal punto di vista finanziario, dunque la sua moneta una delle migliori tra le valute rifugio.
La seconda moneta presa in considerazione – lo Yen giapponese – è una valuta rifugio considerata tale per esperienza pregressa. Ogni volta che Stati Uniti ed Europa hanno conosciuto momenti di crisi, lo Yen è continuato a crescere indisturbato. Tanto basta per considerare il Giappone un Paese economicamente sicuro e la sua moneta tra le valute rifugio.
Se è vero, infatti, da un lato che il Giappone ha un debito pubblico molto elevato, dall’altro occorre considerare che il 90% del debito pubblico è in mano agli stessi giapponesi. Dunque, lo Yen è esente dalla maggior parte dei rischi dovuti ad attacchi speculativi.
Intanto, si concluderà tra poche ore il vertice europeo dei ministri delle Finanze per discutere di come far fronte congiuntamente allo Shock economico provocato dal coronavirus. Sul tavolo, la discussione sui coronabond (ovvero la possibilità di emissioni congiunte di debito) o, in alternativa, il ricorso al Mes senza particolari condizionalità (come la sottoscrizione di un memorandum); soluzioni, queste, che non renderanno certo l’Euro una valuta rifugio, ma contribuiranno con tutta probabilità a impedire il collasso finanziario nell’Euro-zona
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