Patrimoniale, prelievo forzoso o azione volontaria: sono questi i tre scenari che aleggiano sul conto corrente, potenzialmente sotto mira, ma forse non per tutti. La terribile emergenza sanitaria causata dall’esplosione dell’epidemia di Coronavirus lascerà un’eredità pesante da affrontare: una crisi economica che molti già definiscono senza precedenti e che forse nessuna maxi-iniezione di denaro, ripartita in sostegno alle imprese e sussidi alle famiglie più bisognose, potrà arginare. Ed ecco allora che si torna a parlare di patrimoniale, così come di prelievo forzoso. Eppure c’è una terza via, sulla quale si sta lavorando, che alla fine potrebbe prendere il sopravvento.
L’ombra di una patrimoniale sul conto corrente
Patrimoniale, una parola che fa paura, ma non a Pierferdinando Casini, il quale qualche giorno fa, durante la trasmissione Agorà, ha affermato di essere “d’accordo sul fatto che chi più ha, più deve dare”. Insomma, di essere favorevole a una patrimoniale. “Se mi chiedono di pagare una patrimoniale io lo faccio, credo sia giusto. Chi più ha, più deve dare”, ha ribadito, per poi concludere definendolo “un criterio di giusta proporzionalità”. Anche la senatrice 5 Stelle Paola Nugnes, sulle pagine dell’Huffington Post, si è detta favorevole a una patrimoniale, criticando al contempo il sistema capitalistico attualmente messo a dura prova dall’emergenza sanitaria.
Calcolando che la ricchezza accumulata dagli italiani equivale a 10.000 miliardi di euro (fabbricati, investimenti finanziari, terreni, etc.), ovvero 5,5 volte il Pil, un’aliquota dell’1% permetterebbe di reperire 100 miliardi di euro, i calcoli elaborati da QuiFinanza. Eppure la patrimoniale è impopolare: può essere definita tale l’Imu sulle seconde case, che genera importanti introiti nelle casse dello Stato.
Prelievo forzoso dal conto corrente: l’altro fantasma che inquieta
Altro fantasma che aleggia ogni tanto sul conto corrente è quello del prelievo forzoso. Come fece Amato nel 1992. Mossa più che impopolare a suo tempo e che ancora oggi fa venire i brividi. Dalla notte al giorno, tutti i conti correnti italiani subirono una piccola perdita. Qualcuno potrebbe definirla un’arma necessaria per fronteggiare la crisi economica.
L’idea della mobilitazione volontaria
Eppure c’è uno scenario meno crudele che sta prendendo quota ed è quello ipotizzato dal viceministro dell’Economia Pier Paolo Baretta, che ha smentito la possibilità di un prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani, così come di una patrimoniale. “L’idea è quella di una mobilitazione di massa dell’intero Paese, ma in forme assolutamente volontarie. Proveremo ad attrarre il risparmio in canali d’investimento virtuosi e con garanzie rafforzate”. Tuttavia è un discorso ancora fermo alle basi e in evoluzione. Chissà se e come si verificherà.
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