Donato Sabia è morto per Coronavirus nella giornata di martedì 7 aprile 2020, presso l’ospedale di Potenza in cui era ricoverato in terapia intensiva. Mezzofondista e velocista italiano, aveva collezionato importanti risultati per se stesso e per l’intero Paese negli anni Ottanta. L’atleta aveva 57 anni.
Donato Sabia è morto: chi era l’atleta
Donato Sabia nasce a Potenza l’11 settembre 1963 e vanta una carriera d’atleta piuttosto importante. È stato infatti due volte finalista degli 800 metri piani ai Giochi Olimpici, raggiungendo la terza miglior posizione italiana della storia con 1’43”88. Inoltre porta il suo nome l’undicesima prestazione italiana migliore di tutti i tempi sui 400 metri piani (45”73).
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Oro a Goteborg nel 1984
Medaglia d’oro a Goteborg (Europei indoor) nel 1984, per 29 anni rimase imbattuto sui 500 metri piani (con tempo 1’00”08), record ottenuto a Busto Arsizio il 26 maggio 1984. Il traguardo fu poi superato ben oltre 28 anni dopo, e più precisamente il 5 febbraio 2013, da Orestes Rodriguez (59”32). Sabia, 57 anni, era presidente del comitato regionale della Fidal sezione Basilicata.
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Aveva contratto il Coronavirus, come il padre
Ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale San Carlo di Potenza per aver contratto il Coronavirus SARS-CoV-2, ha seguito di qualche giorno il padre, scomparso anch’egli per la stessa malattia. Donato Sabia è la quindicesima vittima di Coronavirus della Basilicata.
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La Fidal ricorda Donato Sabia
La Fidal ha ricordato Sabia come un “atleta di talento straordinario, ma soprattutto persona d’animo gentile” e ha definito la notizia della sua morte come “una notizia drammatica” che “scuote l’Atletica Italiana in un periodo già difficile per il Paese”.
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