Quando finirà l’epidemia di Coronavirus in Italia? Ogni giorno i cittadini italiani confinati nelle loro case cercano risposte a questa domanda con l’auspicio che un esperto che ufficializzi una data da “tana liberi tutti”. Ebbene, questa data non ci sarà. Almeno per ora. Perché il ritorno alla “normalità” sarà lento, graduale, parziale. Eppure questo ritorno ci sarà: sarà la fine di un incubo che per oltre due mesi ci ha costretto a seguire ogni giorno l’andamento di numeri che mai avremo voluto sentire: quello delle vittime e dei contagiati da un virus che ormai è espanso a livello globale e che avrà conseguenze serie per le economie di molti Paesi.
Quando finisce il Coronavirus in Italia: uno studio rivela la data
Secondo un ultimo studio condotto dall’Institute for Health metrics and evalation (Ihme) della School of Medicine dell’Università dello Stato di Washington datato 5 aprile e reso noto tre giorni dopo, l’Italia arriverà a zero morti per Coronavirus martedì 19 maggio 2020: il numero totale dei decessi arriverà (in media) a 20.300 persone (o meglio, tra 19.533 e 21.185). La previsione è ovviamente suscettibile di variazioni, dipendenti prevalentemente da un mancato rispetto delle misure di contenimento e di distanziamento sociale o da un rimbalzo di contagiati. È quanto ha affermato anche Lorenzo Monasta, l’epidemiologo triestino che è anche la voce italiana dello studio. “La fine della pandemia da Covid-19, con zero decessi, è prevedibile in Italia il 19 maggio”. Il picco delle vittime è stato già superato e si è verificato lo scorso 27 marzo, quando si sono registrati 969 morti. In seguito, seppur a rilento, c’è stato un trend in calo, arrivato all’8 aprile con 542 decessi.
Ricoveri ospedalieri in calo: il quadro al 9 aprile
Numeri previsti contro numero effettivi
Il “buco” di questo studio, però, sta proprio nelle previsioni dei decessi: la stima era di 699 casi lo scorso lunedì (sono stati 636) e 474 per mercoledì 8 aprile (sono stati 542). Ovviamente non ci troviamo di fronte a una palla di vetro e le previsioni sono da considerare in maniera approssimativa, visto che comunque il trend è confermato. Il trend dei decessi, secondo lo studio, continuerà a diminuire: e così per venerdì 10 aprile si prevedono 338 morti, mentre per domenica 12 aprile (giorno di Pasqua) i decessi sono stimati a 257. Per arrivare alla doppia cifra bisognerà attendere un’altra settimana: domenica 19 aprile la stima conta 90 decessi, mentre dovrebbero scendere a 8 il 3 maggio per poi azzerarsi completamente martedì 19 maggio.
Coronavirus in Italia: picco e giorno quota zero per regione
Lo studio ha poi analizzato ogni singola Regione, visti anche i differenti numeri ripartiti su tutto il territorio nazionale. Lo studio ha individuato due picchi in Lombardia, il 21 marzo e il 28 marzo (con rispettivamente 546 e 542 decessi). Anche qui le stime sono state errate: per il 7 aprile, infatti, la previsione contava 210 morti in Regione, quando invece sono stati 282. Per la ricerca, il 30 aprile dovrebbero esserci 0 morti. In Emilia Romagna di picco ce n’è stato uno: è stato il 20 marzo (109 decessi), mentre il giorno X dovrebbe essere il 25 aprile, una data che, se le previsioni si realizzassero, sarebbe fortemente e doppiamente simbolica per la Regione. Il picco in Veneto c’è stato più tardi (il 31 marzo, 64 morti), mentre il giorno dei zero decessi dovrebbe essere il 9 maggio. Anche in Piemonte il picco è già stato superato il 27 marzo (120 morti) e il termine ultimo dei zero decessi potrebbe arrivare il 28 aprile. Picco anticipato per la Toscana (21 marzo, 25 decessi), ma raddoppiato il 3 aprile (22 vittime): ampiamente errata però la previsione dei decessi al 7 aprile, 4 vittime contro le effettive 19.
Nelle Marche il picco c’è stato il 25 marzo (56 vittime), e il dato previsionale del 7 aprile è stato rispettato (18 morti). Il giorno della tanto auspicata quota zero dovrebbe cadere il 24 aprile. In Liguria il picco è arrivato il 27 marzo, quota 0 potrebbe arrivare il 19 aprile, anche se in questa Regione c’è da registrare un ulteriore sfasamento tra vittime previste (11) e reali (25) al 7 aprile. Anche nel Lazio la quota zero dovrebbe essere raggiunta il 24 aprile, mentre in Campania il giorno X dovrebbe arrivare prima, il 19. La Calabria ha raggiunto il picco proprio il 7 aprile, mentre per la Puglia l’apice dovrebbe essere raggiunto il 16 aprile: la Puglia dovrebbe giungere a quota zero il 19 maggio.
Coronavirus in Italia: “Mantenere misure di contenimento fino a metà maggio”
Per il professor Monasta bisognerebbe mantenere le misure di contenimento in Italia almeno fino a metà maggio affinché i dati previsti dallo studio si possano avvicinare quanto più alla realtà. Una decisione di questo genere, seppur osteggiata, “eviterebbe il rischio di una ripresa dei contagi e di un rinvio di quota zero di qualche settimana”.
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