Contestazione multa coronavirus per lockdown: quando è possibile e come
Contestazione multa emessa per violazione delle regole anti-coronavirus: quali sono le strade che il sanzionato può percorrere per non pagare?
Contestazione multa coronavirus per lockdown: quando è possibile e come
Ben sappiamo che il Governo, negli ultimi tempi, ha deciso di irrigidire le sanzioni previste in caso di violazione delle regole di contenimento dell’epidemia Covid-19. Si tratta di sanzioni amministrative pecuniarie non di poco conto, verso le quali tuttavia il cittadino che ritenga di essere stato ingiustamente multato, può fare ricorso, o alternativamente avvalersi di uno sconto. Vediamo allora più da vicino come funziona la contestazione multa per lockdown da coronavirus: si tratta infatti di una questione pratica molto diffusa, come dimostrano gli oltre 5 milioni di italiani sottoposti a controllo e il superamento delle centomila denunce a carico di chi viene trovato per strada senza valide motivazioni dello spostamento dalla propria abitazione.
Contestazione multa: cosa può fare la persona fermata e sanzionata?
Come sopra accennato, nelle ultime settimane il Governo ha deciso di innalzare le pene pecuniarie, a causa delle troppe violazioni avutesi dalla data di introduzione delle restrizioni anti-coronavirus. Si tratta infatti di sanzioni che possono arrivare ai 3 mila euro di multa e anche 4 mila laddove l’illecito sia compiuto servendosi di un veicolo. Due le possibili situazioni:
- il trasgressore è a bordo di un mezzo a motore che continua a procedere con la sua marcia: se non può essere fermato, la sanzione pecuniaria sarà comunque da notificarsi entro 90 giorni dall’accertamento della violazione, o entro 360 giorni per coloro che vivono in un paese che non sia l’Italia;
- altrimenti, le forze dell’ordine (ed ora anche i militari) potranno fermare il trasgressore a piedi sul suolo pubblico: in questa ipotesi quest’ultimo potrà essere informato e sanzionato subito.
Come accennato però, il soggetto multato potrà far valere la contestazione della multa, oppure decidere di pagarla. Se decide di saldare subito il conto, potrà però avvalersi di un sensibile sconto, non così diverso da quello che già può scattare per le multe per violazioni del Codice della Strada. Infatti, la sanzione è ridotta del 30%, quindi quasi di un terzo, se versata dal trasgressore entro 30 giorni dalla contestazione (non entro 5, come in caso delle tipiche infrazioni stradali).
La via giudiziaria: il ricorso contro la multa
Se la persona sanzionata, a suo dire ingiustamente, decide per la contestazione della sanzione, due sono gli scenari possibili. Vediamoli separatamente:
- ricorso al Prefetto: il trasgressore può contestare la sanzione rivolgendosi al Prefetto del luogo in cui la violazione è stata commessa. Quest’ultimo, ascoltate le eventuali dichiarazioni orali dell’interessato e letta tutta la documentazione correlata, potrà valutare un eventuale annullamento o una conferma, ma sempre con ordinanza. Viste le particolari circostanze, non dovrebbe scattare l’innalzamento della multa fino al doppio, in caso di conferma;
- ricorso al Giudice di Pace: alternativamente, sarà possibile effettuare la contestazione innanzi al Giudice di Pace, ma entro 30 giorni dalla data di contestazione della violazione. Ciò sia nell’ipotesi di “appello” contro la decisione del Prefetto, sia ricorrendo direttamente al citato Giudice, senza prima ricorrere al Prefetto. Il Giudice di Pace avrà ovviamente libertà di decidere in base a quanto prodotto e potrà emanare una sentenza di convalida, annullamento o modifica della multa inflitta. L’onere della prova, ovvero la dimostrazione della responsabilità del ricorrente multato, grava però sull’amministrazione.
Concludendo, laddove il giudice di Pace ritenga di confermare le precedenti statuizioni, in ipotesi di mancato pagamento della multa sarà attivabile l’iter di esecuzione forzata tramite pignoramento dei beni riconducibili al patrimonio del multato. Insomma, quanto basta per ricordare a tutti che è meglio prevenire la possibile inflazione della sanzione, comportandosi in modo rispettoso di tutte le recenti norme anti-coronavirus.
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