Pensioni ultima ora: come uscire in anticipo. I tre metodi
Pensioni ultima ora – L’emergenza coronavirus ha posto in secondo piano il tema della riforma pensionistica: Quota 100 e altri canali di pensione anticipata
Pensioni ultima ora: la situazione economica determinata dall’emergenza coronavirus ha parzialmente posto in secondo piano il tema della riforma pensionistica che l’esecutivo ha iniziato a trattare anche coi sindacati dall’inizio dell’anno.
Pensioni ultima ora, cosa succederà dopo Quota 100?
Tantissimi lavoratori, oggi più che mai, guardano alla pensione come ad un obiettivo ambitissimo. Esistono varie strade per raggiungere la pensione e tra queste al momento è ancora in vigore Quota 100. Sino al 31 dicembre 2021, salvo proroga, sarà possibile andare in pensione per i lavoratori che hanno due requisiti base: 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Subito dopo, quindi a partire dall’1 gennaio 2022, torneranno in vigore i requisiti della cosiddetta riforma Fornero: serviranno dunque almeno 5 anni in più come età minima per andare in pensione.
Altre strade per accedere alla pensione anticipata
Pensioni ultima ora – Tra le opzioni previste dal decreto n. 4/2019 che ha introdotto Quota 100 c’è anche la possibilità di pensione anticipata consentita tramite i cosiddetti fondi bilaterali di solidarietà delle aziende. Gli stessi possono erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito a lavoratori che raggiungono i requisiti previsti per l’opzione per l’accesso alla pensione quota 100 entro il 31 dicembre 2021. L’assegno può essere erogato solo in presenza di accordi collettivi di livello aziendale o territoriale sottoscritti con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale nei quali è stabilito a garanzia dei livelli occupazionali il numero di lavoratori da assumere in sostituzione dei lavoratori che accedono a tale prestazione.
Un’altra possibilità, valida sino al 31 dicembre 2020 ed in funzione dell’ultima proroga, passa per la cosiddetta Opzione Donna. Le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi ed il requisito anagrafico di 58 anni (se sono lavoratrici dipendenti) e 59 anni (lavoratrici autonome) raggiunti entro il 31 dicembre 2019 possono andare in pensione rinunciando ad una parte dell’assegno pensionistico.
Infine c’è il cosiddetto APE sociale valido ancora per il 2020. In cosa consiste? I lavoratori disoccupati licenziati o dimessi per giusta causa, i caregivers, i lavoratori con carenza di capacità lavorativa che hanno 63 anni di età e 30 anni di contributi potranno usufruire dell’accesso anticipato alla pensione. La misura è valida anche per chi svolge lavori gravosi: in questo caso il requisito contributivo è di 36 anni.
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