Coronavirus – Riaperture scuole a rischio? Al momento non ci sono certezze. La didattica a distanza sarà la modalità con cui continuerà l’anno scolastico in attesa di notizie certe circa l’eventuale riapertura. Il Ministero ha dato intanto le prime delucidazioni su quelle che saranno le modalità di svolgimento degli esami di fine anno.
Nel frattempo si impone il tema della scuola per i più piccoli. Con riferimento ad asili e scuole materne. Qui l’ordine delle questioni è doppio. Da una parte diventa di difficile se non impossibile applicazione la didattica a distanza. Inoltre l’eventuale distanziamento sociale non è neanche immaginabile. Proprio perché per i più piccoli l’interazione è gioco ed insieme una sorta di aspetto didattico.
Riapertura scuole, nodo distanziamento sociale e didattica a distanza per i più piccoli
In un articolo pubblicato dal Corriere viene riportata l’opinione del presidente della commissione infanzia del ministero dell’Istruzione Giancarlo Cerini. “Il distanziamento sociale in un asilo nido non è altro che un ossimoro”. Quanto alla didattica a distanza Cerini è possibilista. “Ci sono esperimenti che sono stati fatti, belle esperienze di contatto tra le maestre e le operatrici e i bambini ma certamente non sostituiscono la giornata a scuola”. Il tutto in maniera flessibile e con tempi ristretti. “Quello che si può fare e dal punto di vista pedagogico è molto importante è ricostruire la routine con i bambini. Dare loro degli orari, degli appuntamenti fissi. Ma è molto importante anche il rapporto tra maestre e genitori, ai quali possono spiegare come gestire il tempo dei figli piccoli”.
La viceministra Anna Ascani ha garantito che il tema è sul tavolo del Miur. “Al Ministero ci stiamo occupando di tutti i ragazzi e i bambini, sin dai primissimi anni di vita: dobbiamo trovare soluzioni per garantire percorsi educativi di qualità per tutti, nonostante le misure restrittive per contenere il contagio, e sostenere le famiglie nel loro impegno quotidiano accanto ai propri figli”.
I danni economici
Riapertura scuole e sistema a rischio. Quello didattico non è l’unico aspetto da considerare. Infatti c’è un risvolto occupazionale. Sono molte le dipendenti degli asili e delle scuole private di fatto rimaste senza lavoro. E che al momento non hanno alcuna certezza sul proprio futuro. Il Corriere nell’articolo riferisce che in Italia ci sono circa 32 mila strutture. Sul fronte delle scuole materne e soprattutto degli asili nido è alta la percentuale di strutture gestite dai privati. I quali, soprattutto a fronte di un blocco prolungato e di mancate entrate, potrebbero di fatto vedere compromessa la prosecuzione stessa dell’attività lavorativa.
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