Ultime notizie Coronavirus: i dati forniti quotidianamente dalla Protezione Civile segnalano un lieve miglioramento sul fronte dei contagi e dei decessi. Da giorni viene messa in evidenza una minore pressione sulle strutture ospedaliere. Ma tutti gli esperti continuano a segnalare e consigliare massima prudenza. Perché il rischio, ammoniscono in maniera pressoché unanime, è di assistere ad una seconda ondata di contagi.
Ultime notizie Coronavirus, prof. Galli (infettivologo): ripresa da giugno
Riportiamo di seguito le parole del professore Massimo Galli, primario infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano, rilasciata durante il programma Otto e Mezzo in onda su La7. “Sono convinto che si potrebbe avere una ripresa significativa di alcune attività importantissime da giugno. Sono un ottimista, ma l’ottimismo non è un fatto scientifico, è un fatto attitudinale”.
Oltre alla tempistica c’è una questione che riguarda il fatto che si possa passare alla fase 2 – quella che ci vedrà convivere con il coronavirus – in maniera unitaria a livello nazionale o per aree geografiche.
La critica del prof. Galli: sbagliato dare date di 15 giorni in 15 giorni
Ultime notizie Coronavirus – Il prof. Galli in un certo sento ha criticato l’impostazione seguita sinora con le comunicazioni ravvicinate. “Non credo sia stata una grande idea dare date a stillicidio, di 15 giorni in 15 giorni, lasciando tutti sospesi. Era evidente che era difficile parlarne per il mese di aprile. Tra maggio e giugno è possibile parlarne. Non abbiamo un’epidemia sola: ne abbiamo una grande in Lombardia e aree limitrofe e ne abbiamo altre satelliti. Se va bene nelle aree satelliti e non sbraghiamo, se facciamo sacrifici per 2-3-4 settimane, è verosimile che in questo arco di tempo si possa dire ‘si può ricominciare’. Ricominciare presto sarebbe sbagliato, ma bisogna programmare ora la ripresa. Bisogna avere anche gli strumenti diagnostici per riaprire con gradualità”.
“È necessario trovare la modalità che ci consenta in sicurezza di dare la possibilità al paese di riprendere. Non mi voglio chiudere nella torre d’avorio, quello che va trovata è la quadra che ci permetta di fare cose in sicurezza. Se apriamo troppo presto o se apriamo male, ci siamo dentro di nuovo dall’inizio e se ne riparla in autunno”.
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