Assunzione agevolata: cosa significa, quando scatta e perché si dice così
Assunzione agevolata: che cos’è e dove trova il riferimento normativo. Quali sono i requisiti per usarla e chi sono i destinatari.
Il mondo del lavoro, negli ultimi anni, è profondamente mutato. La crisi economica, le nuove professioni e le differenti esigenze rispetto al passato, hanno cambiato le regole del mercato del lavoro, come testimoniano i numerosi interventi del legislatore in materia. Tra le varie espressioni che si usano nell’ambito dei contratti di lavoro, ce n’è una che vogliamo qui vedere più da vicino: l’assunzione agevolata. Che cosa significa di preciso e quando scatta? Ecco le informazioni utili a riguardo.
Se ti interessa saperne di più sul rifiuto mobilità 2020, di che si tratta e lo scopo, clicca qui.
Assunzione agevolata: cos’è e quali sono i requisiti
Non è certamente la prima volta che parliamo di assunzioni, stante l’ovvia rilevanza che hanno in campo giuslavoristico (clicca qui per saperne di più sull’ipotesi dell’assunzione minorenni). La cosiddetta assunzione agevolata serve proprio a contrastate i nuovi ostacoli all’ingresso nel mondo del lavoro e alla permanenza in esso, in modo stabile. Infatti, il legislatore negli ultimi anni ha optato per delle misure correttive ad hoc, ovvero delle nuove regole che, in qualche modo, rendono più agevole l’assunzione, specialmente verso categorie, potenzialmente, più svantaggiate di altre, come coloro che hanno superato i 50 anni o le persone disoccupate.
La legge oggi prevede l’assunzione agevolata, proprio al fine di garantire l’inserimento o il reinserimento nel tessuto delle professioni, di alcune categorie di lavoratori penalizzate. Ma non sempre è possibile avvalersi di questo tipo di assunzioni: le imprese infatti debbono presentare requisiti ad hoc. Tuttavia, va rimarcato che un’azienda che se ne avvale, si può avvantaggiare, al pari del lavoratore neo-assunto: talvolta lo sgravio contributivo che ne deriva è totale, del 100%.
Sono state le leggi in materia di bilancio di questi anni, ad individuare i requisiti che le aziende debbono possedere, per far valere le regole dell’assunzione agevolata. Eccoli in sintesi:
- l’azienda deve essere in buona salute, ovvero non essere vittima di una crisi aziendale, con sospensione dal lavoro;
- l’azienda non deve aver licenziato nei 6 mesi anteriori alla data di assunzione agevolata di cui si tratta;
- l’assunzione non deve andare contro il diritto di precedenza alla riassunzione di un altro lavoratore;
- l’azienda deve essere rispettosa di tutte le prescrizioni in tema di durc, vale a dire quel documento unico di regolarità contributiva, mirato a combattere tutte quelle attività sommerse e nascoste agli occhi del Fisco;
- e particolare non meno importante, l’azienda non deve servirsi dell’assunzione agevolata come “mezzo” per adempiere ad un previo obbligo di legge.
Soltanto rispettando tali requisiti, uno ad uno, sarà possibile per l’azienda, utilizzare l’assunzione agevolata.
Se ti interessa saperne di più sul lavoro in nero e quali sono le prove per dimostrarlo, clicca qui.
Chi sono i destinatari dell’agevolazione?
Come dovrebbe ormai essere chiaro, l’assunzione agevolata facilita l’ingresso, la stabilizzazione o il reinserimento nel mondo del lavoro di alcune categorie di lavoratori, con un contestuale alleggerimento del costo del lavoro, tramite una riduzione degli oneri contributivi, talvolta anche totale.
In base alle più recenti norme del 2020, ecco i potenziali destinatari dell’assunzione agevolata:
- imprenditore agricoli (in caso un’impresa agricola scelga di assumere nuovi coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali under 40, avrà uno sgravio totale del 100% per i primi 2 anni di lavoro);
- disoccupati e lavoratori ultracinquantenni (con sgravi contributivi variabili a seconda delle specifiche ipotesi, ad es. lavoratore in cassa integrazione o percettore di Naspi);
- donne, specialmente quelle residenti nel Sud Italia (con sgravi contributivi fino al 50%), indipendentemente dall’età anagrafica;
- atlete assunte da società sportive femminili, almeno fino al 2022 (con sgravio totale, entro il limite di 8mila euro all’anno);
- giovani entro i 35 anni di età anagrafica (scatta un’agevolazione del 50% in ipotesi di contratto di lavoro a tempo indeterminato di under 35 che abbiano il ruolo di impiegati, operai quadri e che non abbiano mai avuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato);
- apprendisti (infatti il datore di lavoro con meno di 10 dipendenti può far valere uno sgravio totale al 100% per i primi 3 anni di contratto di apprendistato di primo livello per il diploma professionale).
Concludendo, come si può ben vedere, le leggi in materia hanno architettato un sistema piuttosto vasto che consente l’assunzione agevolata, a determinate condizioni, e verso specifiche categorie di destinatari. Si tratta di utili misure in più per contrastare la crisi del lavoro, la disoccupazione degli ultimi anni, e per alleggerire gli oneri a carico del datore di lavoro.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it