Anche se tutto lascia pensare che la quarantena a cui è sottoposta l’Italia intera ormai volga al termine, bisognerà attendere ancora diverso tempo prima di tornare alla normalità. Nel frattempo, la vita quotidiana subirà qualche cambiamento per evitare una nuova impennata dei contagi.
Quarantena: la “convivenza” col nuovo coronavirus
Un paese intero non può essere messo in quarantena a lungo: gli italiani sono a casa da quasi un mese e chi può spostarsi lo fa esclusivamente per questioni lavorative. A mano a mano che il tempo scorre, però, diventa sempre più difficile mantenere la concentrazione necessaria per l’auto-isolamento, quindi, al fine di evitare un “rompete le righe” disordinato (molti governatori avvertono in questi giorni: “sempre più persone per strada”), meglio che il decisore politico accompagni con la propria iniziativa una graduale riapertura del paese. Insomma, pare che si ora di dare il via a quel periodo di “convivenza” con il nuovo coronavirus di cui tanto si parla adesso che l’emergenza sanitaria si sta – lentamente – trasformando in uno stato “ordinario” (e che lo sarà purtroppo, almeno, per qualche altro mese).
Cosa succederà?
Esercizi commerciali: molto probabilmente solo a quelli che consentono l’ingresso di una persona alla volta (oltre a uno-due operatori) sarà consentito riaprire nel breve periodo. In alcuni casi si continuerà a far la fila fuori, a distanza di sicurezza, in altri bisognerà prendere un appuntamento.
Mezzi pubblici e viaggi: sui mezzi pubblici sarà consentito l’ingresso solo a una quantità di persone che permetterà l’osservanza del distanziamento di sicurezza. Così sarà anche per treni e aerei.
Tempo libero: per qualche mese non saranno consentiti gli assembramenti all’aperto, ancor di meno in spazi chiusi e senza un efficiente sistema di aereazione. Non dovrebbero esserci problemi per quanto riguarda l’attività motoria nei parchi, difficile veder riaperte le palestre prima di qualche mese (forse del 2021).
Mascherine: probabilmente non si disporrà l’obbligo di indossare dispositivi di protezione individuale all’aperto (forse si consiglierà soltanto, ma è solo un’ipotesi), d’altra parte, è altrettanto possibile attendersi provvedimenti in senso contrario al chiuso e ovunque non si possa mantenere il distanziamento di sicurezza (soprattutto, in ambito sanitario, anche dal dentista, per capirsi).
Termoscanner, test anticorpali, app di tracciamento: in alcuni luoghi l’accesso potrebbe essere regolato in base all’esame della temperatura (non solo negli uffici pubblici o in aeroporto ma anche nei supermercati volendo) così come potrebbe essere ordinato per alcune categorie di cittadini a rischi contagio (lavoratori con rapporti col pubblico, anziani) la somministrazione di un test degli anticorpi. Si ipotizza anche la possibilità di tracciare gli spostamenti di questi ultimi attraverso un app mobile in modo da ricostruire un eventuale “catena di contagi”.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it