Nell’attesa che parta la fase 2 il cui avvio – secondo molte indiscrezioni – potrebbe coincidere con la data di lunedì 4 maggio 2020 la domanda ruota intorno alle nuove regole da rispettare. In sostanza la fase 2 dovrebbe essere quella di convivenza col virus durante la quale sarà necessario continuare ad avere comportamenti cauti e seguire in parte ciò che già facciamo. Un esempio su tutti: mantenere il distanziamento sociale.
Le novità attese nella Fase 2
Un’altra novità potrebbe essere rappresentata dal lancio di un app utile e tracciare gli spostamenti ed intervenire in maniera molto circostanziata in caso di nuovi contagi per individuare i soggetti entrati in contatto con i positivi da coronavirus. Si parla anche obbligo di sanificare anche più volte al giorno gli ambienti di lavoro. Per tutelare la salute dei lavoratori nonché degli avventori delle attività commerciali i cui ingressi dovranno essere scaglionati e regolamentati.
Termoscanner: dove saranno posizionati
Proprio in materia di tutela della salute c’è la necessità di accertare le condizioni di salute dei lavoratori ogni volta che fanno il loro ingresso nel luogo di lavoro. Con l’utilizzo di termoscanner e per evitare che possano verificarsi casi involontari di nuovi focolai. Magari in luoghi molto frequentati quali ad esempio gli uffici postali. “I termoscanner – ha fatto sapereil viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri – dovranno essere posizionati all’ingresso di tutti i luoghi dove ci sono persone che lavorano, così come guanti, mascherine e disinfettanti”.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha da poco reso noto, come riporta il Corriere, quali sono le condizioni per passare alla Fase 2. Ecco cosa si dovrebbe essere in grado di fare: “controllare la trasmissione del contagio; avere un sistema sanitario capace di rilevare, testare, isolare e trattare ogni caso e rintracciare ogni contatto; ridurre al minimo i rischi in strutture sanitarie e case di cura; attuare misure preventive nei luoghi di lavoro, nelle scuole e in altri luoghi in cui è essenziale che le persone vadano; i rischi di importazione di contagio devono essere gestiti e le comunità devono essere pienamente istruite”. Al momento sempre stando a quanto affermato dall’Oms “nessuna nazione risponde a tutti i criteri ma ogni Paese deve agire valutando il rischio”.
Elenchi telefonici
Infine, oltre all’app, si dovrà dare alla Asl la possibilità di organizzare elenchi con i numeri telefonici di chi è risultato positivo. Sempre stando a quanto scritto dal Corriere “l’accordo è in vigore dal 10 aprile scorso” e “concede alle Asl la possibilità di avere i numeri telefonici di tutte le persone che sono entrate in contatto con soggetti positivi al coronavirus. Dovranno essere le questure a consegnare i dati, collaborando nell’identificazione di chi potrebbe essere stato contagiato. È un altro passo importante per arrivare alla «fase 2», un provvedimento che consente di tracciare le persone a rischio. Quando i divieti di spostamento saranno allentati sarà fondamentale tenere controllo lo stato di salute dei cittadini, in particolare dei lavoratori che hanno a che fare con il pubblico”.
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