La Serie A è tuttora sospesa per via dell’emergenza legata alla diffusione dei contagi da coronavirus così come praticamente tutte le manifestazioni sportive professionistiche in tutto il mondo. Ora che il momento peggiore dell’epidemia sembra passato, si pensa a far ripartire il campionato di calcio italiano.
Far ripartire gli allenamenti dopo il 4 maggio
I club di serie A hanno intenzione di far ripartire gli allenamenti dal 4 maggio in poi, cioè dalla data fissata come termine attualmente fissato per numerose restrizioni legate al contenimento dell’epidemia di Covid 19. La Figc è al lavoro per elaborare un protocollo di prevenzione dei contagi da applicare a tutti coloro che si recheranno in ritiro col gruppo squadra (lo staff sarebbe ridotto al minimo indispensabile).
Dunque, dovrebbe essere prevista una fase di monitoraggio medico della durata di 3-4 giorni. Durante questo periodo si eseguiranno delle visite mediche approfondite e ad ampio raggio e verranno effettuati degli esami legati specificatamente al nuovo coronavirus, ossia tamponi (test molecolari) e test anticorpali.
Prima la Serie A, poi la Serie B ed infine la Lega Pro
Il piano federale prevede di far ripartire in sicurezza la Serie A, solo successivamente toccherà alle serie inferiori (per cui pare che tale protocollo pare essere difficilmente utilizzabile). Naturalmente, la data del 4 maggio è al momento puramente indicativa dato che non è escluso che il governo possa posticipare la fine del lockdown. Se davvero si riuscisse a ripartire con gli allenamenti inizio maggio, anche se è improbabile, le semifinali di Coppa Italia si potrebbero disputare già a fine mese.
Successivamente, a metà giugno, si potrebbe procedere ai recuperi della sesta giornata e quindi, una volta terminati, riprendere con il calendario stabilito dall’ottava giornata del girone di ritorno (a quel punto si giocherebbe ogni 3 giorni fino al completamento della stagione). Nel frattempo si pone anche un’altra questione: dove giocare una volta ripresa la stagione? Difficile che le squadre possano tornare a calcare da subito il proprio campo, soprattutto quelle del nord. Diverse società si oppongono all’opzione di giocare lontano dallo stadio di casa. Questo sarà un altro bel nodo da sciogliere.
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