Quando riaprono i parrucchieri e i barbieri in Italia: news al 17 aprile
Quando riapriranno parrucchieri e barbieri? A porsi la domanda sempre più italiani, però, la risposta ad oggi non sembra rassicurante
Quando riapriranno parrucchieri e barbieri? A porsi la domanda sempre più italiani. Le attività che del settore benessere e della cura alla persona sono tuttora chiuse e, probabilmente, saranno tra le ultime a riaprire una volta terminata la quarantena.
Parrucchieri e barbieri: riapertura entro fine maggio?
Passato il momento peggiore dell’emergenza sanitaria, la riapertura del paese non potrà che essere graduale, forse, procederà anche a velocità diverse a seconda delle zone. Detto ciò, già entro aprile molte attività industriali con tutta probabilità incasseranno il nullaosta per riprendere la produzione, allo stesso modo dovrebbe essere consentito di ripartire ad alcuni tipi di esercenti, quelli che hanno la possibilità di far osservare le più comuni misure anti-contagio.
Tra questi, però, con tutta probabilità non saranno annoverati anche parrucchieri e barbieri. Insieme a cinema e palestre, a bar, ristoranti e stabilimenti balneari saranno gli ultimi a riaprire: per quello che si può capire leggendo tra le righe delle dichiarazioni rilasciate negli ultimi tempi da autorità sanitarie e politiche una deadline plausibile per la riapertura di queste imprese si può porre a fine maggio o, addirittura a inizio giugno.
Il problema dell’abusivismo
I primi a protestare se davvero si dovesse posticipare così tanto la riapertura, ovviamente, sarebbero gli stessi parrucchieri e barbieri. Innanzitutto, ricordano attraverso le associazioni di categoria, anche se di certo non possono essere considerati “essenziali”, dopo un mese e mezzo circa di chiusura diventano sempre più necessari, visto che non tutti i clienti possono procedere al fai da te. Inoltre, la stessa categoria assicura di essere in grado di far rispettare le norme anti-contagio a partire da ingressi scaglionati e solo su appuntamento (anche se chiaramente nei primi giorni successivi alla quarantena è facile aspettarsi un pesante affollamento).
Detto ciò, anche se i professionisti accetteranno di buon grado ogni decisione effettuata per il bene comune, d’altronde non possono fare altrimenti, di certo non possono tollerare l’abusivismo perpetrato da alcuni colleghi, cioè quei parrucchieri e barbieri che si recano dai clienti a domicilio eludendo di fatto le restrizioni: una violazione molto grave verso cui non sembrano siano ancora state prese delle vere e proprie iniziative di contrasto.
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