App Immuni: come funziona il tracciamento e a che serve
App Immuni: fondamentale per la fase 2. Scelta l’app che dovrà aiutare ad individuare i contatti sociali per consentire che si isolino eventuali zone rosse.
Ultime notizie Coronavirus: la fase 2 potrà prevedere delle nuove zone rosse. In generale con l’avvio della nuova fase – precisiamo che ancora non c’è una data – saranno d’aiuto gli strumenti individuati dal governo, con l’ausilio dei tecnici, quali ad esempio app e test sierologici. Nel primo caso l’utilità consisterà nell’individuare i soggetti con cui i nuovi contagiati sono venuti in contatto nei giorni precedenti. Un modo per evitare che si creino nuovi focolai e torni a salire vertiginosamente la curva dei contagi.
App Immuni, i motivi della scelta
Con l’ordinanza del 16 aprile a firma del commissario straordinario per l’attuazione ed il coordinamento delle misure di contrasto al coronavirus Domenico Arcuri è stata formalizzata la scelta dell’app Immuni. Ovvero lo strumento che sarà messo gratuitamente a disposizione della cittadinanza. Il presupposto è che il contact tracing è strumento idoneo ad identificare individui potenzialmente infetti per impedire la trasmissione. La scelta è stata operata dopo l’attività di analisi e di studio condotta da un gruppo di lavoro creato ad hoc dal Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione. Prima di vedere come funziona è il caso di specificare che l’app è stata sviluppata dalla società Bending Spoons che la metterà a disposizione pro bono (senza costi per lo Stato). Il motivo della scelta è stato parametrato per tre motivazioni: capacità di contribuire tempestivamente all’azione di contrasto del virus, conformità al modello europeo delineato dal Consorzio PEPP-PT, garanzie per il rispetto della privacy. L’app Immuni ha vinto la concorrenza dell’altra finalista: Covid-app, che fa parte del CoronavirusOutbreak Control.
Come funziona
App Immuni – Per capire come funziona prendiamo le parole, della sua intervista pubblicata dal Corriere della Sera, di uno dei partner del progetto App Immuni. A parlare è Luca Foresti ad di Santagostino che con la sua società ha partecipato al progetto. Ecco come funziona. “Una volta scaricata sul cellulare, permette di sapere se nelle settimane precedenti si è entrati a contatto con una persona positiva al Covid-19 e quindi se si è a rischio contagio. Ha inoltre un diario clinico che monitora gli eventuali sintomi per l’individuazione precoce delle infezioni. I singoli utenti possono comunicare in modo anonimo se hanno tosse, raffreddore, perdita dell’olfatto e simili. I dati così raccolti permettono di prevedere se ci sono delle zone in cui si sta diffondendo il contagio e di fare test mirati sulle comunità che hanno una maggiore probabilità di essere infette. Inoltre possono essere aggiornati in modo da rilevare se c’è un peggioramento delle condizioni di salute di ogni singolo individuo”.
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