Macroaree coronavirus fase 2: quali sono, restrizioni e spostamenti
Macroaree coronavirus fase 2: il progetto è quello di dividere l’Italia in 3 grandi zone per la ripartenza, ma solo ad alcune condizioni.
Per ora non c’è ancora nulla di ufficiale e siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma gli esperti stanno studiando la ripartenza del Paese e per farlo si potrebbe assistere a una ripartizione dell’Italia in 3 macroaree, che seguiranno la classica suddivisione in 3 parti: Nord, Centro e Sud. All’interno di queste macroaree, ci potrebbero essere ulteriori ripartizioni, a seconda dei territori più o meno colpiti gravemente dal Coronavirus. La riapertura delle zone e delle attività professionali sarà poi posta sotto monitoraggio (almeno ogni 15 giorni) per vedere se ci sarà una nuova esplosione di casi (e quindi un susseguente ritorno all’isolamento e alle misure restrittive) o un progressivo ritorno alla normalità.
Macroaree Coronavirus fase 2: come funzionerà
La ripartizione del territorio in 3 macroaree potrebbe prendere il via a partire dal 4 maggio, data a oggi posta come termine di avvio per la tanto agognata fase 2, che è quella della ripartenza, ma anche della convivenza con il virus. Potranno riaprire solo tutte quelle attività che avranno adottate delle misure di sicurezza e tutela per i propri dipendenti e, in caso di afflussi nei negozi, anche della clientela. Tuttavia, in quella aree dove la diffusione del virus è stata ed è ancora maggiore, le misure restrittive potrebbero essere ulteriormente prolungate, soprattutto sotto certi aspetti: si parla della mobilità, soprattutto, non solo tra una Regione e l’altra, ma anche tra un Comune e l’altro. Resterebbe, in breve, il divieto di trasferirsi in un altro Comune o Provincia, e ovviamente in un’altra macroarea (il che potrebbe problematico per la ripresa di alcune attività). Resta inteso che se il discorso fosse questo, all’interno della stessa macroarea o Regione potrebbe esserci una ulteriore suddivisione tra zone più a rischio e quelle a meno tasso di rischio.
Quel che è certo è che l’allentamento delle misure restrittive sarà costantemente e ampiamente monitorato, almeno ogni 15 giorni, per vedere effetti e conseguenze e tenere sotto controllo l’insorgenza di nuovi casi di contagio, anche in quelle aree che fino a oggi hanno retto all’emergenza, anche perché hanno avuto pochi casi. Nella peggiore delle ipotesi, si tornerebbe indietro con le misure restrittive fino al lockdown della zona interessata.
Macroaree Coronavirus fase 2: quali attività riapriranno per prime?
Altro aspetto importante è sapere quali saranno le attività che potranno iniziare subito e quali dovranno aspettare. Quasi certamente le aziende del settore moda e automotive saranno le prime a ripartire, affiancate dalle aziende che si occupano di produzione mobili e i cantieri del settore edile. Per queste attività le riaperture potrebbero essere anticipate (in alcune zone) anche al 27 aprile, sebbene a oggi non vi è ancora nulla di certo. Possibile (ma non ovunque) la riapertura di bar e ristoranti a partire dal 4 maggio, ma solo se si rispettano le misure di distanziamento sociale e di sicurezza per dipendenti e clienti. Si attendono aggiornamenti e novità ufficiali entro la fine di questa settimana.
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