La Fase 2 è ormai un tema all’ordine del giorno e in Italia già divampa la polemica tra le Regioni che vogliono ripartire prima, anche prima della designata data del 4 maggio, e quelle che invece invitano a una maggior cautela, soprattutto da quei territori maggiormente colpiti dall’epidemia da Covid-19. Lombardia e Veneto vogliono far ripartire il motore Italia, anche prima, se possibile, del 4 maggio, mentre Vincenzo De Luca afferma perentorio che in caso di fretta eccessiva sarà costretto a chiudere i confini della Campania. C’è il timore che la diffusione del contagio non sia finita, che il virus circoli ancora, che sia stato solamente messo in stand-by provvisorio dalla quarantena, che esplodano nuovi focolai, che l’emergenza ricominci, magari proprio in quelle Regioni a oggi toccate al minimo dal virus.
Fase 2: le Regioni che vogliono ripartire prima, ma a quali condizioni?
Se l’epidemia fosse scoppiata al Sud quale sarebbe lo scenario che racconteremo oggi? E se ciò potesse accadere domani? Attorno a questo timore, ma non solo attorno al Meridione, si stringono serrate le richieste del governo alle Regioni. Volete ripartire? Allora dovete avere ospedali attrezzati Covid a sufficienza e luoghi designati alla quarantena dove mettere in isolamento i casi positivi. Il 27 aprile, intanto, potrebbero già ripartire le aziende del settore automobilistico, i cantieri edili e le imprese che operano nel settore della moda. Le stesse attività dovranno redigere un’autocertificazione che attesti l’essere in regola con le misure di sicurezza e le disposizioni del caso prima di riaprire: Guardia di Finanza e Ispettorato del Lavoro saranno preposti ai controlli. Le attività che non si saranno adeguate rischiano grosso: si va dalla sospensione della licenza alla chiusura.
Fase 2: settimana decisiva per le riaperture
Intanto è questa la settimana decisiva delle riaperture: si attende nei prossimi giorni una conferenza stampa del premier Giuseppe Conte in cui saranno annunciate le nuove linee guida per la concessione delle riaperture e ovviamente la decisione finale sulla nazionalizzazione o regionalizzazione delle stesse, senza dimenticare la data delle riaperture stesse, che per alcune attività potrebbe essere anticipata (ma non è escluso un inizio generalizzato al 4 maggio o addirittura posticipato).
Nuove regole per le aziende
Le aziende dovranno seguire comunque delle regole ben precise: dalle sanificazioni e pulizie ripetute dei luoghi di lavoro, a una organizzazione più disparata dei turni durante la giornata (per evitare afflussi), passando per una presenza del medico sul posto, l’obbligo di indossare dispositivi di protezione e ovviamente il distanziamento sociale. Chi potrà farlo, dovrà continuare a lavorare in smart working.
Bar e ristoranti
Bar e ristoranti dovrebbero essere le ultime attività a riaprire, ma saranno anche le imprese che soffriranno di più a causa del distanziamento sociale imposto, che andrà a limitare clientela e quindi le entrate. Tuttavia è possibile che sia data loro la possibilità di riavviarsi prediligendo l’asporto e il take away, a pranzo e a cena, sempre mantenendo le disposizioni di sicurezza previste.
Fase 2 trasporto pubblico e spostamenti
Verso la conferma le indiscrezioni sul trasporto pubblico: non si potrà più stare in piedi su autobus e metropolitane e ovviamente non ci si potrà sedere a fianco l’uno dell’altro. Si sta ragionando su una possibile apertura delle zone a traffico limitato per agevolare il trasporto privato.
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