Truffa videochat Zoom: come funziona e quando rubano i dati

Pubblicato il 22 Aprile 2020 alle 12:48 Autore: Guglielmo Sano

Zoom è stata una delle applicazioni più utilizzate durante il lockdown, il suo grande successo non poteva non attirare l’attenzione dei cybercriminali

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Truffa videochat Zoom: come funziona e quando rubano i dati

Come un po’ tutti hanno avuto modo di provare, uno degli effetti della quarantena è stato proprio quello di far lievitare il traffico sulle videochat dato l’obbligo di stare a distanza, anche nella stessa città. Zoom è stata una delle applicazioni più utilizzate durante il lockdown ma sono ben presto emersi dei rischi per la privacy durante il suo utilizzo. Ora, sembra che l’app sia al centro di una nuova problematica.

Zoom: assicurarsi di utilizzare l’app originale

Anche la sempre più popolare piattaforma di videochat Zoom è diventata suo malgrado un mezzo utilizzato da cyber criminali per tentare di rubare le credenziali di inconsapevoli utenti. A pronunciare un avvertimento negli ultimi tempi è stata direttamente la Polizia Postale: “abbiamo riscontrato la presenza di numerosi siti internet contenenti la parola “Zoom”. Trattasi di siti che simulano falsamente la nota piattaforma di videoconferenza, in questo periodo particolarmente utilizzata per comunicazioni private, per scopi lavorativi come pure per la didattica a distanza”. In pratica, i truffatori stanno cercando di utilizzare la fama di Zoom per attirare con l’inganno gli utenti su siti che in tutto e per tutto assomigliano a quello della videochat ma che in realtà hanno il solo scopo di rubare credenziali di accesso, codici di pagamento e, in generale, dati personali, insomma, si tratta in tutto e per tutto di nuova tecnica di phishing.

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Non cliccare mai su link “sospetti”

Sempre la Polizia Postale precisa come “di solito il link a questi siti è contenuto all’interno di messaggi o pubblicità che arrivano agli utenti da diverse fonti, con la scusa di proporre un abbonamento alla piattaforma di videoconferenze”; ecco allora che se si dovesse incappare in un messaggio del genere “Fate attenzione. Non cliccate mai sui link che vengono proposti ma digitate sempre sulla barra degli indirizzi la Url del sito ufficiale della società titolare del marchio, verificando con attenzione l’autenticità dei siti internet o delle app nelle quali inserite i vostri dati personali, o che installate sui vostri dispositivi”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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