Pensioni ultima ora: l’emergenza sanitaria ed economica collegata al coronavirus sta scuotendo il Paese. La situazione è ancora in una fase acuta in ordine alle questioni sanitarie sebbene in lieve miglioramento mentre dal punto di vista economico non si sa ancora quali saranno gli effetti sull’economia nazionale. C’è anche da dire che l’emergenza investe molti Paesi nel mondo e dunque andranno considerati gli aspetti internazionali della crisi economica.
Pensioni ultima ora, previdenza ed economia con l’emergenza in atto
Uno dei compiti dei governi nazionali è quello di concepire ed attuare misure con cui provare a rimediare a quanto accadrà a livello economico. Il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte in ogni occasione pubblica in cui è intervenuto sinora ha sempre sottolineato il massimo impegno ad evitare che vadano persi posti di lavoro o si registri un indietreggiamento delle condizioni economiche dell’Italia (qui un articolo sul cosiddetto decreto liquidità). Tutto ciò va sempre commisurato con le risorse a disposizione. Nel dibattito pubblico non mancano proposte per destinare una parte di risorse già assegnate ad esempio alle voci previdenziali per risollevare le sorti economiche del Paese. Inevitabilmente il pensiero di contribuenti e lavoratori vola a Quota 100. Ricordiamo che si tratta della misura temporanea (validità 2019-2021) con cui possono accedere alla pensione anticipata (con anticipo rispetto ai criteri definiti dalla cosiddetta riforma Fornero) i lavoratori con almeno 62 anni e 38 anni di contributi.
Quota 100, il diritto si mantiene anche in assenza di domanda
Pensioni ultima ora – Proprio tra i lavoratori e alla luce di alcune proposte che vorrebbero abolire Quota 100 (Rosato di Italia Viva è tornato recentemente ad esternare la sua contrarietà) c’è chi si chiede se anche in assenza di domanda inoltrata all’Inps resta valido il diritto maturato alla pensione e se può essere “conservato” nel tempo soprattutto a fronte di una ipotetica cancellazione della misura. Ecco la risposta, pubblicata da Repubblica, fornita ad un utente a cura della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.
“Il diritto maturato alla pensione in Quota 100 o alla pensione anticipata ordinaria si mantiene anche qualora non sia presentata relativa domanda. Le rate di pensione non saranno però riconosciute per i periodi pregressi, ma solo dal mese successivo a quello della domanda. In riferimento alle possibili riforme previdenziali, solo una volta apparse il legislatore disciplinerà anche i cd. periodi transitori. Si osserva però, in via generale, che i diritti quesiti non sono di solito modificati per chi li ha già acquisiti entro una determinata data (1995, 2011 o altro anno di riforma)”.
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