Si continua a ragionare sulla fase 2 e sulla riapertura negozi, bar e ristoranti: il mese di maggio è quello designato, ma le attività riapriranno scaglionate e settimanalmente. Attività come bar e ristoranti apriranno più tardi rispetto ad altri settori, ma potrebbero ricominciare a lavorare in anticipo concentrandosi sull’asporto. Al momento, tuttavia, ci sono solo ipotesi allo studio, ma un dato certo è che lunedì 4 maggio non sarà il giorno X per bar e ristoranti e nemmeno per altri tipi di negozi.
Riapertura negozi, bar e ristoranti: il calendario di maggio
Il premier Giuseppe Conte ha detto nella conferenza con Regioni ed Enti locali che ci sarà un allentamento delle misure restrittive, non un loro stravolgimento. Nel confronto tra governo e task force degli esperti, stanno emergendo decisioni importanti che hanno a che vedere con la fase 2. Non sarà certamente un liberi tutti, piuttosto una ripartenza graduale e con il massimo della cautela. Qualora in un determinato territorio ci dovessero essere i primi segnali di insorgenza di un nuovo focolaio e quindi di una esplosione di casi, si procederebbe subito con il ritorno al lockdown.
Lunedì 4 maggio torneranno a essere consentiti gli spostamenti, ma solo all’interno della regione di residenza: dovrebbero essere allentati gli spostamenti tra Comuni e Province. La settimana successiva, lunedì 11 maggio, i negozi al dettaglio potranno finalmente rialzare le saracinesche, mentre solo a partire dal 18 maggio toccherà a bar e ristoranti, che comunque potrebbero iniziare a lavorare in anticipo solo per la vendita da asporto e le consegne a domicilio. Il calendario delle riaperture non è ancora ufficiale, ma dovrebbe essere comunicato al Paese tra venerdì 24 e sabato 25 aprile.
Le parole di Boccia e le richieste dell’Anci
Di riaperture ha anche parlato il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia: in un’intervista a Repubblica, ha infatti affermato che lunedì 4 maggio riapriranno solo quelle aziende che garantiscono sicurezza per i lavoratori, mentre ci vorrà molta più cautela per la vita sociale. La riapertura del 4 maggio è prevista dunque solo per “i settori dell’apparato produttivo che adotteranno le linee guida stabilite dal governo”.
Intanto per la ripartenza l’Anci chiede di intervenire su alcuni punti fondamentali: innanzitutto le mascherine, su cui non possono esserci speculazioni di alcun tipo e pertanto è richiesta una serrata vigilanza sul prezzo, che dovrebbe essere “calmierato”. Altro aspetto fondamentale riguarda i mezzi pubblici, per i quali si chiede una capienza massima e al contempo incentivi per l’acquisto di mezzi privati, come bici e monopattini elettrici. Infine si richiede l’estensione del bonus baby sitter o una riapertura delle attività del terzo settore che si occupino dei figli di quei nuclei familiari in cui entrambi i genitori lavorano.
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