In occasione della Giornata mondiale del libro 2020, in qualsiasi modo ci saremmo immaginati di trascorrerla tranne che questo, i redattori di Tp hanno scelto qualche titolo che sentono di potervi consigliare. È un momento difficile, per molti, probabilmente per tutti: trovare la concentrazione per mettersi sul divano a leggere un libro mentre fuori il mondo brucia, si fa per dire (o quasi), sarà un’impresa. Da parte nostra, in passato e ancora più di adesso, c’è la volontà di fornire un’informazione quanto più precisa e utile possibile sui temi che vi stanno maggiormente a cuore: d’altra parte, abbiamo deciso di prenderci un momento di respiro indicandovi quei libri che secondo noi permetteranno anche a voi di staccare, anche solo per un attimo, dalle preoccupazioni che contraddistinguono questo periodo, sperando che prima o poi tutto, davvero, torni alla normalità. Non resta che augurarvi: Buona lettura!
Giornata mondiale del libro: i consigli della Redazione di Termometro Politico
Guglielmo Sano: “Spallanzani mon amour”
Organi vitali di Frank Gonzalez-Crussì
Un percorso esaustivo e appassionato guidato da uno scienziato-scrittore che mostra come, passo dopo passo, nel corso dei secoli abbiamo fatto conoscenza dei processi che regolano i nostri organi interni. Nel primo capitolo, dedicato allo stomaco, si scopre anche perché Lazzaro Spallanzani è un genio assoluto.
C’era una volta Andreotti di Massimo Franco
Ma quanto siamo cambiati (oppure no?). La storia di un’equilibrista abbastanza noto…
Emanuele nella Battaglia di Daniele Vicari
Come un delitto “senza movente” che coinvolge una piccola cittadina ciociara potrebbe mostrare il “marcio” che c’è dentro di noi, come individui e come comunità.
Il principe della zolla a cura di Gianni Mura
Una selezione di scritti di Gianni Brera curata dal suo “erede” Gianni Mura: non c’è bisogno di aggiungere altro. Da leggere soprattutto se non si è appassionati di sport visto che Brera quando scrive di sport in realtà scrive di tutto il resto. Particolarmente consigliato il brano “Oloferne”.
Cent’anni di Solitudine di Luis Sepulveda (Ah..non è di Sepulveda?!)
Un errore può capitare a tutti, perdoniamo chi su un noto portale di informazione ha scambiato il recentemente scomparso Sepulveda con Gabriel Garcia Marquez che è il “vero” autore di Cent’anni di solitudine. Un passaggio del libro che potrebbe entrare nel gruppo delle vostre citazioni preferite: “Non ce ne andremo – disse – restiamo qui, perché qui abbiamo avuto un figlio. Non abbiamo ancora un morto – disse lui – non si è di nessuna parte finché non si ha un morto sotto terra”.
Alessandro Faggiano: (quasi) tutti a tema
Cecità – José Saramago (1995)
Sono due i grandi classici che vengono consigliati per un periodo da quarantena: “La peste” di Albert Camus e “Cecità” di José Saramago (premio nobel nel 1998 e unico vincitore lusitano dell’ambito premio). Vi propongo quest’ultimo. La trama in sintesi: cosa succederebbe se un’epidemia di cecità investisse un intero Paese? Avviso: è una lettura fortemente d’impatto, con passaggi duri e violenti.
La nausea – Jean-Paul Sartre (1938)
Gli innumerevoli viaggi descritti dal protagonista del racconto – presentato sotto forma di diario, in prima persona – fanno da contraltare all’ambientazione della città immaginaria di Bouville. Opera maestra di Sartre, invita alla riflessione e al ragionamento.
L’amore ai tempi del colera – Gabriel García Márquez (1985)
Indipendentemente da quarantene, epidemie e catastrofi naturali, uno dei libri più coinvolgenti ed evocativi della letteratura ispanoamericana. Márquez ci regala due personaggi, Florentino Ariza e Fermina Daza, destinati a durare per l’eternità.
Sicurezza, territorio, popolazione – Michel Foucault (1978)
Saggio basato sulle lezioni del grande filosofo Michel Foucault al College de France tenute tra il gennaio e l’aprile del 1978. Una lunga riflessione sullo sviluppo dei meccanismi disciplinari e di sicurezza attraverso l’evoluzione della ragion di Stato e della governamentalità (concetto estremamente caro al filosofo francese). In una delle prime lezioni, Foucault osserva come le epidemie siano state propizie allo sviluppo di nuove forme e tattiche di controllo.
Linda Sogaro: Tra bombardamento virtuale e lentezza quotidiana
Spillover, l’evoluzione delle pandemie – David Quammen (2017)
Per una comprensione del fenomeno di pandemia che stiamo vivendo. Tra mercati cinesi, grotte della Malesia, foreste congolesi e fattorie in Australia, lo scrittore e divulgatore scientifico Quammen, propone una costruzione scientifica dei meccanismi per cui i virus che infettano gli animali, passano all’uomo. Ciò che l’autore aveva previsto per questa pandemia, potrebbe rivelarsi utile anche per il futuro.
Il capitalismo della sorveglianza – Shoshana Zuboff (Ottobre 2019)
Recentissimo, il manuale dell’accademica e scrittrice statunitense ci conduce in uno spietato viaggio attraverso i funzionamenti di tutto ciò che è virtuale e tocca quotidianamente le nostre vite. Google, Facebook, il monopolio delle grandi aziende di internet: tutto serve a ottenere informazioni su come diventare consumatori più appetibili, in un processo che cambia anche le nostre menti.
Amore Liquido – Zygmunt Bauman (2004)
Per capire i meccanismi delle trasformazioni contemporanee, che non lasciano spazio a costruzioni lente, cementificate. Tutto viene spazzato via con poco, a favore della precarietà e delle sostituzioni facili. In un questo scenario, che conseguenze subiranno i legami sentimentali? A piegarcelo è uno dei più grandi intellettuali del ‘900.
La lentezza – Milan Kundera (1995)
L’intreccio di due storie contraddistinte dalla velocità e dalla lentezza, la prima associata simbolicamente al fallimento, la seconda al successo. In questo periodo in cui i ritmi della nostra vita sono stati stravolti a favore di un rallentamento forzato, Kundera trova un modo sempre inafferrabile e controverso di continuare a comunicare con noi.
Daniele Sforza: Sconfinamenti d’autore
Vita da libraio – Shuan Bythell (2017)
Un anno di vita del titolare di una libreria dell’usato scozzese: come si svolge il suo lavoro, tra giornate passate in vecchie cantine ammuffite di collezionisti singolari e al negozio, con aiutanti stralunati e un gatto. Un dietro le quinte su chi ama i libri, ancora più dei “semplici” lettori.
Atlante delle micronazioni – Graziano Graziani (2015)
Chi non ha mai sognato di vivere in un microstato fatto a propria immagine e somiglianza? Questo catalogo raccoglie diversi microstati che non rispondono al potere centrale del territorio che occupano. E che sono nati, spesso, in circostanze davvero singolari e casuali.
Come in un film – Régis de Sá Moreira (2017)
Una storia d’amore raccontata da Lui e Lei, in dialoghi reali e pensati. Una sceneggiatura in primo piano che racconta lo sviluppo di un intreccio sentimentale, tra alti e bassi. Il meccanismo narrativo ripetitivo, ogni volta che rischia di stancare, si eleva a un livello superiore. Qui sta la grandezza dello stile.
Le 10 mappe che spiegano il mondo – Tim Marshall (2017)
Giusto per capire che una linea di confine può essere qualcosa di molto più complesso di quello che immaginiamo. E che spesso sono stati proprio quei confini a disegnare la Storia e a dirottarci nel presente in cui viviamo, qui e ora.
Limonov – Emmanuel Carrére (2011)
Recentemente passato a miglior vita, la figura di Eduard Limonov è da scolpire nella memoria. A farne un ritratto nudo e crudo è stato uno scrittore francese che ha fatto del racconto giornalistico un’opera narrativa: Emmanuel Carrére (di cui, in realtà, consiglierei quasi tutto).
Eugenio Galioto: Politicamente scorretto
La Macchia umana – Philip Roth (2000)
Assieme a Pastorale americana, è il romanzo più irriverente e politicamente scorretto dello scrittore statunitense. La storia è quella del Professor Coleman Silk, barone universitario che viene espulso dalla sua stessa università, a causa di una parola dal significato ambiguo pronunciata in classe che scatena la polemica di perbenisti e moralisti. Vittima di una caccia alle streghe contro di lui, il Professore è costretto a rinunciare a tutto il suo mondo, alla brillante vita accademica, così come alla sua famiglia. A poco a poco il lettore scoprirà che Coleman nasconde un misterioso segreto custodito da ben cinquant’anni. Dovrà quindi arrendersi all’evidenza che non c’è scampo perché “noi lasciamo una macchia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c’è altro mezzo per essere qui”.
M. Il figlio del secolo – Antonio Scurati (2019)
Un testo arguto e dalla lettura agevole sulla storia del “primo” Mussolini e dell’Italia tra il 1919 e il 1924. Romanzo storico, o meglio una storia romanzata sulle vicende che hanno infiammato l’Italia liberale, dalla fine della Grande guerra all’assassinio di Matteotti, passando per l’impresa fiumana di D’Annunzio, il biennio rosso, la crisi dello Stato liberale e la marcia su Roma. Vincitore del premio Strega 2019, va assolutamente letto. Non si potrà fare a meno di notare, in modo capzioso e mai esplicito, riferimenti all’attualità.
Altri libertini – Vittorio Tondelli (1980).
Provate a miscelare Pier Paolo Pasolini con Jack kerouac e Allen Ginsberg, il Gruppo 63 con l’underground italiana dei ’70 e la beat statunitense e verrà fuori questo gioiello della letteratura contemporanea, destinato a diventare un classico. Una profonda indagine sull’irriducibile fragilità e alterità della condizione di chi è “diverso”, degli “anormali”. E in questa alterità riscopre il senso profondo dell’umanità: “Noi siamo i vinti. Noi che non sappiamo amare. E viviamo di sogni. E il tempo dell’illusione svanisce, lasciandoci tentennanti nel nostro dolore“
La miseria del mondo – Pierre Bourdieu (1993).
Mastodontico volume, frutto di una ricerca durata quasi un decennio (tra gli anni Ottanta e i Novanta), ora finalmente tradotto in italiano, è forse l’opera più importante del sociologo francese. Questo lavoro raccoglie diverse interviste che l’equipe di Bourdieu ha svolto nelle periferie e nelle aree più povere della Francia. E’ un’operazione scientifica e al contempo politica quella di Bourdieu: restituire voce a chi ne è stato privato, in particolare a tutti coloro che vivono in prima persona una condizione di marginalità e di precarietà, a seguito dello smantellamento del Welfare e delle politiche neoliberali adottate in Francia a partire dagli anni Ottanta. Un libro che testimonia la maturità del sociologo francese e che, nonostante gli anni, rivela tutta la sua drammatica attualità.
Trilogia della Città di K. – Agota Kristof (1986)
L’opera dell’autrice ungherese per molto tempo non ha avuto il riconoscimento che avrebbe meritato, ma ora è considerato un classico in Europa, tanto che persino lo splendido best seller francese “Gli anni” di Annie Ernaux sembra riecheggiare lo stile. Quello di Kristof è un romanzo duro, capace di guardare alle tragedie con quieta disperazione, senza mai piegarsi al cinismo. In un Paese occupato dalle armate straniere, due gemelli, Lucas e Klaus, scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno fare i conti con le macerie della storia individuale e collettiva. E’ un’indagine sulla condizione umana, con espliciti riferimenti a un gigante come Franz Kafka (da cui il nome della Città di “K.”).
Il momento populista. Ernesto Laclau in discussione – (a cura di) Fortunato Maria Cacciatore (2019)
Si parla tanto di populismo e di populismi. Ma che cosa si intende per populismo? Cosa hanno in comune il populismo americano, quello russo, quello latino-americano e quello contemporaneo europeo? Una gruppo di intellettuali italiani tenta in questo lavoro di articolare e spiegare la categoria di “populismo”, a partire da uno dei filosofi che più ne ha discusso in opere come “La Ragione populista” ed “Egemonia e strategia socialista”: Ernesto Laclau. Si tratta di un prezioso contributo allo studio del filosofo argentino recentemente scomparso, utile per comprendere il momento attuale, “populista” appunto.
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