Legge 104 e disabili: cosa cambia con la fase due per la categorie

La fase 2 in Italia sta per iniziare: cosa cambia e quali sono le principali novità per titolari di Legge 104 e persone disabili?

Legge 104 e disabili cosa cambia con la fase 2
Legge 104 e disabili: cosa cambia con la fase due per la categorie

La quarantena imposta a causa dell’emergenza Covid-19 ha messo maggiormente in difficoltà alcune tipologie di persone: tra queste i disabili e i titolari di Legge 104. L’isolamento è stato infatti ulteriormente rafforzato dall’isolamento sociale imposto dal governo per far fronte alla diffusione del contagio. L’isolamento potrebbe però essere allentato a partire dal 4 maggio 2020, probabile giorno di avvio della cosiddetta Fase 2 che sarà però graduale e progressiva, soprattutto in merito a riaperture e allentamento delle restrizioni. Ma cosa cambierà per i disabili? Come si svolgerà la fase 2 per i titolari di Legge 104?

Legge 104 e disabili: problemi e criticità al tempo del Covid-19

Dall’assistenza domiciliare alla riapertura dei centri diurni: il ragionamento sulla fase 2 deve riguardare anche le persone disabili e in particolare un percorso di accompagnamento per il ritorno alla normalità. Tuttavia di fase 2 si fa un gran parlare in questi giorni, ma solo nel dettaglio dei dispositivi di protezione e delle misure di sicurezza, nonché nelle riaperture di negozi di vendita al dettaglio, bar e ristoranti e altre imprese. Mascherine e guanti vanno però a limitare ulteriormente la capacità relazionale e sociale a chi ne ha più bisogno.

Come spiega Alessandra Babetto su disabili.com, Redattore Sociale si è già mosso nel chiedere alle associazioni di categoria di pensare a una fase 2 per i disabili. L’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici ha fatto presente che molte famiglie sono preoccupate, anche perché i ragazzi non accettano facilmente i dispositivi di protezione individuale (dpi). Gli esperti del settore, infatti, stanno cercando di introdurre gradualmente la conoscenza e l’utilizzo dei dpi. Resta inteso che c’è bisogno di pensare a un ripristino dei centri di riabilitazione e dei servizi di assistenza domiciliare.

Il rapporto tra disabili e dpi

I disabili con demenza potrebbero reagire non opportunamente di fronte a persone che indossano mascherine: da una situazione di disagio sapientemente gestito da esperti e professionisti del settore, tali persone si ritroveranno in un mondo drasticamente cambiato, a cominciare dal profilo visuale ed estetico (le mascherine possono confondere il disabile impedendogli di conoscere un operatore in realtà familiare), in cui la libertà, per cause di forza maggiore, è stata ridotta soprattutto sotto l’aspetto relazionale, sociale e comportamentale (ad esempio, l’assenza di contatto umano). Questi sono spunti di riflessione su cui la task force deve ragionare e sono stati sollevati dalla Federazione Alzheimer Italia, per voce della psicologa Francesca Arosio.

Legge 104 e disabili: quale fase 2?

Anche Anffas Nazionale pone il problema sulle complicazioni che possono seguire alle nuove regole di sicurezza imposte per lo svolgimento della fase 2 su alcune persone disabili. Il presidente Roberto Speziale denuncia l’indifferenza delle istituzioni e l’essere lasciati a se stessi per mettere al sicuro le persone disabili. Ma cosa cambierà domani? È questo l’interrogativo di Speziale in attesa di risposta, una delle tante. C’è però fiducia nell’ottenerle tutte, si auspica in tempi rapidi e nella loro totalità. Nella task force presieduta da Vittorio Colao, spicca anche Giampiero Griffo, ovvero il Coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Sarà lui ad occuparsi della risoluzione delle criticità presenti e avanzate in questi giorni. Si attendono quindi aggiornamenti completi, che arriveranno prima del 4 maggio.

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