Come si articolerà la Fase 2? L’avvio della ripartenza avverrà secondo alcune scadenze: si comincerebbe con l’allentamento di alcune restrizioni già a partire dalla prossima settimana. Molto dipenderà dall’andamento dei contagi.
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Fase 2: il possibile calendario
In base alle indiscrezioni circolate finora è possibile ipotizzare un calendario degli allentamenti alle restrizioni tuttora in vigore per il contenimento dell’epidemia da nuovo coronavirus. La cosiddetta Fase 2 potrebbe cominciare già lunedì 27 aprile ma esclusivamente per quei settori a basso rischio di contagio: tra questi quelli dell’automobile, della componentistica e della moda innanzitutto. Tuttavia, bisogna considerare che dal governo finora si è mostrata una certa contrarietà alla previsione di eccezioni nel quadro del lockdown.
Altri tipi di attività, sempre a basso se non bassissimo rischio contagio, dovrebbero ripartire il 4 maggio: si tratta in sostanza di fabbriche e cantieri, aziende del settore dei sevizi, del manifatturiero, del tessile, del commercio all’ingrosso. È chiaro che ove si riaprisse andranno osservate rigide misure di sicurezza (mascherine, distanziamento, misurazione della temperatura) contestualmente a quelle che si adotteranno per quanto riguarda il trasporto pubblico.
L’11 maggio poi potrebbe essere il turno del commercio al dettaglio, sempre all’insegna delle norme anti-contagio, infine, prende quota anche la possibilità di permettere la riapertura – anche se decisamente contingentata – per bar e ristoranti giorno 18 maggio. Ancora in corso di definizione la data di riapertura per cinema, teatri e luoghi di aggregazione in generale. Detto ciò, secondo i tecnici dell’esecutivo entro il 2020 si potrebbe già tornare alla piena normalità anche in questo ambito.
Tutto dipenderà dall’andamento dei contagi
Chiaramente la progressione del calendario della Fase 2 dipenderà dall’andamento dei contagi. Contagi che, nonostante i dati incoraggianti degli ultimi tempi, potrebbero subire una nuova impennata in autunno se non già poco dopo l’allentamento delle restrizioni se non si attueranno con efficacia dei comportamenti cautelativi. In questo senso è possibile che l’epidemia torni a crescere più in alcune zone del Paese che in altre. Dunque, per usare le parole di una recente relazione della task force guidata da Vittorio Colao potrebbero essere necessarie “azioni mirate su specifiche aree”.
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In questo senso sembra che il governo voglia dotarsi di strumenti adatti per mettersi al riparo dalle fughe in avanti di alcuni governatori che potrebbero chiudere i confini delle proprie regioni per evitare gli spostamenti di persone provenienti dalle zone maggiormente colpite dal Covid. L’esecutivo ha sempre tenuto a far sì che il Paese procedesse con un corpo unico: la convinzione è che le singole iniziative portino all’aumento dei rischi ma anche, più semplicemente, dei disagi per i cittadini e le aziende. È ancora presto per dire quando saranno consentiti gli spostamenti tra regioni: all’inizio della fase 2 ci si potrà muovere al massimo tra comuni della stessa regione.
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