Diritti umani: cosa sono e perchè sono fondamentali. La dichiarazione ONU
Diritti umani: di che si tratta e come regolano la vita sociale degli Stati moderni. Cosa si trova sancito negli articoli della Dichiarazione ONU del 1948?
I diritti umani, ovvero un concetto chiave di tutto il diritto, non soltanto quello italiano. Oggi, la società moderna che conosciamo è caratterizzata da un tessuto di relazioni tra le persone, che sono ispirate o dovrebbero sempre essere ispirate, al rispetto di questi diritti. Vediamo allora di seguito, più nel dettaglio, cosa sono e dove trovano riconoscimento. I paesi più moderni ed evoluti non possono di certo prescindere da essi e/o ignorarne il contenuto.
Diritti umani: che cosa sono? la fonte essenziale
Dare una definizione di diritti umani, non è affatto complesso. Sono infatti quei diritti riconosciuti all’uomo in quanto membro del genere umano. In verità, fin dai tempi antichi era stato possibile comprendere l’utilità ed il valore di tale concetto per tutta la comunità, ma i “diritti umani” – così come oggi li conosciamo – sono stati delineati a seguito del nuovo equilibrio globale, dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Fonte guida e testo essenziale in cui i diritti umani trovano espressione e garanzia è infatti la Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata nel 1948 dall’ONU (DUDU), che in pratica costituisce il documento in cui è sancita la libertà dall’oppressione, per tutti i popoli. I diritti umani sono fondati sul principio del rispetto nei confronti dell’individuo, del prossimo (art. 1 DUDU). Infatti, ogni essere umano è un essere morale e razionale, che merita di essere trattato con dignità da tutti i membri della comunità. Sono detti “diritti umani” perché sono universali. In altre parole, se alcuni Paesi (pensiamo agli Stati democratici) o singoli gruppi godono di diritti specifici che si applicano soltanto ad essi, i diritti umani sono i diritti che sono attribuiti a ciascuna persona per il solo fatto di essere viva, a prescindere da chi è, dal luogo in cui vive oppure dall’attribuzione di tali diritti da parte di una fonte nazionale, come una legge.
Quali sono e come si esprimono nel quotidiano
I diritti umani, come dovrebbe esser chiaro, comportano libertà di opportunità, di scelta e tutela della sicurezza sia individuale, sia collettiva (art. 3). Consentono insomma la libera espressione dell’uomo in una molteplicità di campi e contesti differenti. Permettono di scegliere autonomamente la persona con cui convivere ed avere una famiglia (art. 16), il lavoro e la carriera da intraprendere (art. 23), gli studi da svolgere (art. 26) e fanno sì di poter circolare, viaggiare e soggiornare liberamente (art. 13). Non solo. I diritti umani impongono il divieto di disparità di trattamento sul luogo di lavoro, per motivi legati magari all’etnia o al colore della pelle. Ma tali diritti consentono anche di poter godere liberamente del proprio tempo libero, anzi l’orario di lavoro deve essere sempre organizzato in modo da poter garantire un equilibrio tra carriera e vita privata. Deve altresì essere garantito il diritto al riposo ed allo svago (art. 24).
Nella Dichiarazione citata viene inoltre sancito il principio di eguaglianza non soltanto tra individui (art. 1) ma anche nei confronti della legge, da cui anzi ricevono tutela (art. 7). Gli uomini debbono quindi poter contare sul ricorso alla giustizia, ovvero al tribunale competente, per veder accolte le proprie ragioni, secondo principi di giusto ed equo processo, non colpevolezza fino a prova contraria e celerità del procedimento (artt. 7-11). È garantito il diritto alla privacy e riservatezza nella propria vita privata (art. 12).
Concludendo, l’articolo 30, che chiude la Dichiarazione, garantisce l’applicazione nel tempo di quanto sopra menzionato, in quanto è sancito che nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un’attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuni dei diritti e delle libertà in essa enunciati. Anzi, secondo l’art. 28 ogni essere umano ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.
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