Inovio è conosciuta per essere l’azienda di Philadelphia impegnata in prima linea nella ricerca di un vaccino contro il coronavirus. Il suo vaccino – detto “vaccino di Bill Gates”, giacché il magnate dell’informatica è il suo principale finanziatore – è uno dei 70 vaccini attualmente in fase di sviluppo. Ovviamente prima che possa essere prodotto (dopo aver ottenuto dall’Oms le certificazioni necessarie per poi distribuirlo) un vaccino deve attraversare molteplici fasi di studio sperimentale per valutarne la sicurezza e l’efficacia.
Tra i vaccini attualmente in gara, c’è quello della Pfizer, della Johnson & Johnson (che ha fatto sapere che inizierà la sperimentazione sull’uomo a settembre) e quello di Advent- Irbm, l’azienda di Pomezia di cui si è parlato abbondantemente in Italia.
Tra questi, solo Moderna Inc. è in una fase avanzata, perché sta già studiando i risultati della prima inoculazione del vaccino contro il coronavirus, mentre sta procedendo già al richiamo (la seconda inoculazione) sui soggetti analizzati, prevedendo inoltre l’ampliamento delle coorti cui somministrate il vaccino anti-coronavirus.
Vaccino coronavirus: l’intervista al Ceo di Inovio, Joseph Kim
La notizia di queste ore è che l’azienda di Philadelphia ha dichiarato che la sua ricerca sul vaccino ha subito una rapida accelerazione da quando, una volta sequenziato il Dna del Sars Cov 2 nei laboratori cinesi, è iniziata la sperimentazione sugli esseri umani. Nella fattispecie, sembrerebbe che dai risultati estremamente incoraggianti pervenuti dalle risposte del sistema immunitario di uno dei primi volontari, Mike, l’azienda potrebbe a breve dichiarare al mondo di essere pervenuta a un risultato eccezionale sul fronte della scoperta del vaccino contro il coronavirus. Qui ne abbiamo parlato approfonditamente.
Inovio prevede di completare entro la prossima settimana il reclutamento dei volontari che saranno sottoposti alla sperimentazione del vaccino. In un’intervista su Mad Money, il presidente e CEO Joseph Kim ha spiegato che entro la fine di aprile è prevista l’iscrizione di tutti i 40 volontari necessari per la prima sperimentazione.
Parecchi investitori (oltre i 5 milioni di dollari della Bill and Melinda Gates Foundation, Inovio è sul libro paga di Coalition for Epidemic Preparedness Innovations, o CEPI, e del Dipartimento della Difesa) hanno gli occhi puntati su Inovio perché vedono nella tempestività con cui possa essere realizzato un vaccino contro il coronavirus la cosa più importante per consentire la ripresa dell’economia, gravemente danneggiata dall’epidemia.
Stante alle dichiarazioni del direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive Anthony Fauci, ci sono ragioni per sostenere che entro 12-18 mesi potremmo disporre di un vaccino. Auspicio, questo, ribadito dal Presidente di Inovio Joseph Kim nel corso dell’intervista a Mad Money, allorché ha dichiarato che sarebbe un’ipotesi plausibile “specialmente se hai una piattaforma che si è dimostrata sicura e se hai già provato approcci simili prima contro altri agenti patogeni, come abbiamo fatto noi”.
La tempistica di Inovio per il vaccino INO-4800
Subito dopo Moderna Inc., Inovio è la seconda azienda biotecnologica statunitense ad aver lanciato uno studio di fase 1 sul vaccino anti-coronavirus. La fase 1 della ricerca è iniziata i primi di aprile alla Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania e al Center for Pharmaceutical Research di Kansas City, Missouri, dopo aver ricevuto l’autorizzazione del Food and Drug Administration.
Secondo la schedule dell’azienda, i volontari riceveranno due dosi del vaccino INO-4800 a distanza di quattro settimane, cosicché da poter disporre entro la fine dell’estate dei dati necessari per poter mettere a punto il vaccino.
Il CEO Kim ha fatto poi sapere che un contributo decisivo è stato fornito dall’Università della Pennsylvania e che sarà coinvolta soprattutto nella “seconda fase”, quando si testerà il richiamo e il vaccino INO-4800 a coorti più estese.
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