Proseguiamo con il nostro ciclo di domande social sottoposte ai lettori di Termometro Politico. Abbiamo chiesto ai nostri lettori come valutano la gestione della crisi sanitaria da parte del governo, nella fase 1 dell’emergenza. I risultati che qui vengono presentati non hanno rilevanza statistica, in quanto non vi è nessuna forma di campionamento. Sono però interessanti per rilevare il sentiment della popolazione e mostrare le opinioni, tanto positive quanto negative, su temi delicati e divisivi.
Il risultato, in termini numerici, ha visto prevalere l’opinione di chi considera negativa, da parte del governo centrale, la gestione della crisi sanitaria: 1586 esprimono un parere contrario e meno della metà, 694, promuovono l’operato dell’esecutivo. Cominciamo proprio dalle principali opinioni dei lettori che hanno bocciato la gestione della crisi.
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Domande social TP: provvedimenti presi in ritardo e mancanza di progettualità
Silvia Almerigi commenta così: “Negativa. Provvedimenti presi in ritardo nonostante si sapesse di ciò che stava accadendo in Cina. Poi si è andati avanti navigando a vista e noi cittadini lasciati soli a gestire i mille problemi quotidiani nell’assoluta incertezza (proclami poi smentiti, regole poco chiare e spesso prive di buonsenso) Ci siamo dovuti arrangiare”.
Dello stesso parere Ida Ciliberto, che rimarca più o meno le stesse criticità. “Molto Negativo. Non si può gestire una Pandemia navigando a Vista. E poi chi la voleva cotta chi cruda, e quello che si diceva il mattino puntualmente veniva smentito la sera. Per non parlare di tutto il materiale medico, che ancora oggi non si vede arrivare. Per non parlare di tutti i commissari nominati, per poi fare nulla, mi fermo ci sarebbe tanto altro da dire”.
Chi approva la gestione della crisi da parte del governo: difficile fare meglio e la comparazione con altri Paesi
Una delle ragioni più gettonate per chi approva la gestione della crisi da parte del governo viene riassunta da Raffaella Tombari, che scrive: “Quando siamo tutti bravi con il senno di poi! Certamente ci saranno stati errori (ma non solo da parte del Governo) ma vorrei vedere quanti altri avrebbero fatto meglio lavorando nell’emergenza e con le poche e confuse conoscenze scientifiche che hanno caratterizzato gli esordi della pandemia. Il vero giudizio potrà essere dato più che altro sulla fase 2 e sul momento ancora successivo”.
Altro elemento ricorrente è la comparazione con altri Paesi. Giorgio Parisch afferma: “Io vivo all’estero ma basta leggere i giornali, di fronte a questo virus pochi hanno fatto meglio e alcuni hanno fatto peggio: UK, USA ad esempio”.
Infine, c’è chi rimarca la differenza tra la gestione nazionale e quella regionale. Valeria Canavesi trova che sia stata “Positiva, pur con errori, a livello statale (ricordo a tutti che in Italia non esiste più la sanità nazionale). Pessima nella mia regione, la Lombardia”.
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