Controlli Agenzia delle Entrate giugno 2020: chi rischia e quando iniziano
Al via i controlli della Agenzia delle Entrate a giugno 2020: ecco quali sono i soggetti più a rischio e quali verifiche ci saranno.
A partire dal 1° giugno 2020 è prevista la ripartenza dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il direttore dell’AdE Ernesto Maria Ruffini, recentemente, ha fatto sapere che a partire dal prossimo giugno ripartiranno tutte le attività di comunicazione per i contribuenti, compresi contenziosi, notifiche di atti e cartelle esattoriali. Nel documento redatto per l’audizione del 22 aprile 2020 presso la Commissione Finanze della Camera, Ruffini ha ufficializzato, in mancanza di nuove proroghe, la ripresa degli atti di liquidazione, accertamento, riscossione e monitoraggio da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Controlli Agenzia delle Entrate dal 1° giugno 2020: stop sospensione?
Si ricorda infatti che il maxi-emendamento al Decreto Cura Italia ha previsto l’esclusione dell’applicazione della proroga biennale dei termini di decadenza che era stata originariamente prevista. La proroga era stata ufficializzata dall’art. 67 comma 4 del DL n. 18/2020 in cui si prevedeva il prolungamento dei tempi a favore dei contribuenti, rinviando prescrizione e decadenza relative agli atti degli anni 2014 e 2015 di ulteriori 2 anni, spostando così la scadenza di fine 2020.
Con la sospensione di questa direttiva, quindi, il 31 dicembre 2020 torna a essere la data di scadenza di queste attività. Dovrebbero ammontare a circa 3,7 milioni gli atti e le comunicazioni da notificare ai contribuenti in scadenza entro la suddetta data. A questi vanno poi aggiunto ulteriori 4,8 milioni di atti e comunicazione non necessariamente in scadenza a fine dicembre ma che permetteranno ai contribuenti di sanare tempestivamente eventuali errori o omissioni tramite sanzioni ridotte.
Si pensa a uno scaglionamento temporale delle notifiche
Ultimamente si è parlato però di una ulteriore proroga delle sospensioni con nuova data fissata al 30 settembre. Resterebbe però una soluzione più per guadagnare tempo che per risolvere effettivamente il problema. Sono quindi allo studio differenti soluzioni che potrebbero scaglionare nel tempo le varie notifiche e minimizzare così l’impatto sociale. Si attendono aggiornamenti a riguardo.
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