Cosa cambia dal 4 maggio 2020: visite parenti, amici e passeggiate
La Fase 2 comincia il 4 maggio 2020 ma il governo sceglie ancora una volta la strada della prudenza. Per due settimane servirà ancora l’autocertificazione
Cosa cambia dal 4 maggio 2020: visite parenti, amici e passeggiate
La Fase 2 comincia il 4 maggio 2020 ma il governo sceglie ancora una volta la strada della prudenza. Per due settimane servirà ancora l’autocertificazione ma ci si potrà spostare per qualche motivazione in più rispetto a quelle previste durante il lockdown.
4 maggio: spostamenti anche per visite ai parenti (ma non agli amici)
Molto probabilmente l’esecutivo temeva che un alleggerimento consistente delle restrizioni desse l’idea di un “rompete le righe”. La Fase 2 parte il 4 maggio ma, almeno all’avvio, non porta con sé molte novità rispetto all’attuale lockdown. Infatti, si dovrà ancora usare l’autocertificazione per giustificare gli spostamenti, per altre due settimane, fino al 17 maggio.
Oltre alle tre motivazioni che giustificavano gli spostamenti in questi mesi se ne aggiunge un’altra, cioè la visita ai propri congiunti. Insomma, incontrare genitori e figli non conviventi diventa un valido motivo per allontanarsi dal proprio domicilio, a patto però che risiedano nella stessa regione in cui si vive. Tra l’altro, nella conferenza stampa durante la quale ha annunciato le nuove misure, il Presidente del Consiglio ha voluto sottolineare che resta il divieto più totale di assembramenti. Niente “party familiari” in pratica e ancora niente riunioni tra amici.
Cosa cambia per passeggiate e sport?
Dal 4 maggio sarà possibile ricominciare a fare dell’attività sportiva all’aperto ma mantenendo una distanza di sicurezza interpersonale di minimo due metri. In sostanza, si potrà tornare a correre o comunque fare un po’ di moto – la distanza di sicurezza si abbassa in tal caso – ma non è ancora ben chiaro quali comportamenti rientrino in tale concetto. Per esempio, passeggiate a piedi e in bici dovrebbero tornare a essere consentite, anche a distanza dal proprio domicilio (inoltre, chi abita vicino al mare, par di capire, potrà anche andare a nuotare) e in compagnia dei propri figli, ma la sensazione è che bisognerà attendere nuove precisazioni sul testo del decreto per capire in che termini.
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