Quando uscire dal proprio Comune, prima della fase 2, senza rischi: i casi

Fase 2 in arrivo a maggio: quali sono al momento i divieti agli spostamenti e quali le deroghe giustificate? Ecco un elenco di possiibli situazioni

Quando uscire dal proprio Comune, prima della fase 2, senza rischi i casi
Quando uscire dal proprio Comune, prima della fase 2, senza rischi: i casi

Il giorno 26 aprile, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha anticipato quelli che saranno i contenuti del nuovo Dpcm per la fase 2, ricordando tuttavia che cautela e distanziamento sociale dovranno comunque continuare ad essere le linee guida, anche nelle prossime settimane, le quali vedranno la riapertura delle attività di diversi settori strategici per il nostro paese. Ma nel frattempo, e prima che arrivi la fatidica data del 4 maggio, come ci si può spostare sul territorio? ovvero, entro quali limiti e motivazioni è consentito farlo? Facciamo il punto.

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Fase 2: le restrizioni e i dubbi dei cittadini prima del 4 maggio

In questo periodo pre fase 2, molto si è discusso su quelle che sono tutte le circostanze pratiche, che giustificano la circolazione e gli spostamenti nel proprio Comune e fuori da esso, nonostante le restrizioni per frenare il diffondersi dell’epidemia Covid-19. Ed ovviamente non sono mancate le sanzioni nei confronti delle persone controllate, le quali, secondo i dati del Viminale, sono state finora più di 10 milioni in tutta Italia. Infatti, per poter circolare per strada senza rischi di commettere infrazioni alle norme emergenziali, bisogna segnalare validi motivi di spostamento, alle forze dell’ordine che eseguono le verifiche sulle strade del proprio Comune o all’interno delle stazioni ferroviarie. Nella fase 2 avremo, presumibilmente, “maglie” più larghe e minori restrizioni alla circolazione di persone ed automobilisti, ma ancora bisognerà aspettare qualche giorno. Nel frattempo ci si chiede come spostarci senza pericoli di essere multati, ovvero come poter derogare al principio del “io resto a casa” in ipotesi di uscita giustificata da motivi di salute, di lavoro o cause di urgenza e necessità. Ovvero ci si domanda come tradurre le generali espressioni linguistiche, adottate nei Dpcm di queste settimane, in specifici comportamenti e gesti quotidiani, sempre rispettosi del dettato normativo.

I dubbi in questo periodo pre fase 2 non sono infatti mancati, e molti cittadini si chiedono se davvero è possibile uscire dal proprio Comune di residenza, ed entro quali limiti per non essere multati. Non bisogna inoltre dimenticare che il proprio Comune o la propria Regione potrebbero adottare, o hanno già adottato, provvedimenti e ordinanze che, pur in conformità a quanto deciso dal Governo, risultano essere ancora più restrittive e mirate a garantire la tutela della salute individuale e collettiva.

Uscire senza rischi: ecco i casi concreti

Facciamo allora una rapida rassegna dei casi pratici (qui il link alle FAQ del Governo) per i quali, il cittadino che esce di casa, ha comunque un valido motivo che sorregge il suo spostamento e quindi – anche in caso di controllo e verifiche successive ed incrociate da parte delle forze dell’ordine – di fatto non rischia nulla, anche prima della fase 2:

Concludendo, per quanto riguarda i lavoratori o gli studenti universitari fuori sede, essi debbono per il momento restare nella città sede del lavoro o degli studi, continuando a rispettare le restrizioni previste, senza poter fare libero ritorno a casa. Unica deroga è l’urgenza comprovata (ad es. assistere un familiare) oppure le note ragioni di salute o di lavoro. Tuttavia, anche da questo ultimo punto di vista, potrebbero esserci novità a partire da maggio con la fase 2.

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