Coronavirus: a proposito, come sta Chen Wei?
“Chi?” vi starete domandando. Appunto.
Nel flusso di notizie di Internet accadono ogni giorno fatti straordinari, ma tra le ricette dei VIP, le gif di Conte e gli screenshot con argute risposte ai post di Salvini, il 4 marzo ha fatto il giro del mondo una notizia: il generale Chen Wei, 54 anni, epidemiologa ed esperta di armi chimiche e batteriologiche, assieme al suo staff di sei persone, si sarebbe iniettata un vaccino al Covid-19 non ancora testato sugli animali. Chen gode di un grande rispetto della comunità scientifica; ha contribuito a combattere l’epidemia di SARS nel 2002 e quella di ebola nel 2016. La “ebola terminator”, addirittura.
O almeno così dicono i cinesi.
Il suo è stato un gesto per “dimostrare la sua fedeltà al Partito Comunista”, a cui è seguita una dichiarazione alla televisione di Stato: apparentemente c’erano stati passi avanti notevoli nello sviluppo del vaccino. Il post è apparso per la prima volta su Weibo, un social cinese che è un ibrido tra Facebook e Twitter. C’erano delle foto e non un filmato, ma inequivocabili.
Poco dopo, il post è stato inspiegabilmente cancellato. Che fine ha fatto? Dall’iniezione è passato un mese e mezzo: sta bene? E il suo staff? Il vaccino funziona? Quello che il 16 marzo avevano dichiarato che “sarebbe stato testato sugli stranieri presenti in Cina”, dico, a che punto è? Non si sa. Le uniche notizie riguardanti un vaccino cinese è che una versione del Covid19 reso inattivo chimicamente, testato sulle scimmie, parrebbe funzionare. Di Chen Wei nessuna notizia.
E niente mi toglie dalla testa quell’idea geniale di Orwell, quel “siamo sempre stati in guerra con l’Eurasia” che oggi è diventato realtà non come lo immaginava lui, ma come lo immaginava Huxley. Sovraccaricando di informazioni un popolo, la sua capacità di distinguere la realtà dalla finzione diventerà sempre più sottile fino a sparire. Poi potrai modificare il passato a piacimento in base a quello che conviene al presente.
Chissà se quella siringa era un vaccino. Chissà se ha voluto o è stata costretta a iniettarselo. Chissà se una sola cosa è reale. Non ha importanza, perché è successo un mese e mezzo fa, cioè nella preistoria di Internet, e non importa a nessuno.