Sulla ripresa delle attività produttive e la riduzione delle misure di contenimento del contagio gli italiani professano prudenza. Questo è quello che si evince leggendo i dati degli ultimi sondaggi politici condotti dall’Istituto Demopolis per Otto e Mezzo il 27 aprile. Per quasi un intervistato su due, la cosiddetta fase 2 dovrebbe partire il 4 maggio, per il 32% addirittura più avanti poiché prima sarebbe meglio attendere una ulteriore riduzione dei contagi per ridurre i rischi. Chi invece vorrebbe riaprire tutto già questa settimana è il 20%. Insomma, la linea della cautela adottata dal premier Conte e dal comitato di esperti per la fase 2 sembra convincere oltre due terzi degli italiani.
Uno dei temi più discussi negli ultimi giorni riguarda la riapertura delle scuole che il governo ha deciso di rimandare a settembre. Contro la decisione si sono scagliati sia il leader della Lega, Matteo Salvini (“Se la scuola riaprisse già l’11 maggio io i miei figli li manderei a scuola”) che il capo di Italia Viva, Matteo Renzi (“Da padre dico che gli studenti a maggio dovevano tornare a scuola per preparare gli esami”). Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto affermando che “le scuole chiuse sono una ferita per tutti”. Il 78% degli italiani anche in questo caso si schiera con il governo: solo il 22% avrebbe preferito una riapertura degli istituti scolastici già a maggio.
L’uso delle mascherine è un altro degli argomenti centrali in questi giorni che ci separano dall’inizio della fase 2. Nelle linee guida enunciate dal premier domenica sera, le mascherine diventano obbligatorie nei luoghi chiusi e dove non è garantito il distanziamento di un metro. Per quelle chirurgiche ci sarà un prezzo standard per tutti di 50 centesimi (senza Iva) per evitare abusi e speculazioni. Il problema riguarda però le difficoltà di approvvigionamento. Il 18% degli italiani intervistati dai sondaggi politici Demopolis, ad esempio, afferma di non utilizzare le mascherine perché non le ha trovate. Il 75% invece le utilizza mentre solo il 7% dichiara di non usarle perché le ritiene inutili.
Tra i provvedimenti economici presi dal governo, i più apprezzati sono: la cassa integrazione in deroga, anche per le imprese con un solo dipendente (75%); la sospensione di adempimenti fiscali e contributivi (66%); il bonus di 600-800 euro per autonomi e partite Iva (61%); il prolungamento dei congedi parentali straordinari (52%).
Infine i sondaggi politici Demopolis hanno chiesto agli italiani quando secondo loro si potrà tornare ad una vita normale. Prevalgono i pessimisti: per il 51% si tornerà a vivere normalmente solo quando ci saranno i vaccini. Il 18% spera in un ritorno alla quotidianità in autunno, il 15% in estate e appena il 6% già a giugno.
Sondaggi politici Demopolis: nota metodologica
In attesa di diffusione.
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