Violenza a Sant’Agata di Militello, picchiata dai familiari una ventenne

Pubblicato il 2 Maggio 2020 alle 19:00 Autore: Giorgia Garda

Una ragazza di vent’anni è stata vittima di violenza a Sant’Agata di Militello: la ragazza ha subìto maltrattamenti da parte dei familiari.

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Violenza a Sant’Agata di Militello, picchiata dai familiari una ventenne

Ancora violenza in piena emergenza sanitaria globale: una ragazza di vent’anni è stata malmenata dalla madre e dal fratello poiché accusata di condurre una vita “eccessivamente occidentale” e perché rifiutatasi di contrarre matrimonio con un connazionale sconosciuto, scelto per lei dalla famiglia. La violenza è stata perpetrata a Sant’Agata di Militello, in provincia di Messina, ad una ragazza che secondo i congiunti non avrebbe rispetto dei precetti islamici e delle tradizioni. La madre ed il fratello della vittima sono accusati di alcuni reati tra cui maltrattamenti e lesioni. Le segnalazioni sono partire da una perizia fatta in ospedale.

Violenza a Sant’Agata di Militello, le intercettazioni

La ragazza si era recata al pronto soccorso e qui era stata riscontrata la presenza di vari lividi sul corpo: la struttura aveva quindi chiesto alle forze dell’ordine di far luce sulla storia, non credendo alle motivazioni dichiarate dalla famiglia riguardo alle ecchimosi trovate (era stato detto che la causa fosse una caduta). Il commissariato di Sant’Agata di Militello ha quindi avviato delle intercettazioni ambientali verificando gli atti di violenza ai danni della giovane, sia fisici che verbali. Le sue colpe sarebbero quelle di non portare il velo, di aver rifiutato di sposare un uomo a lei promesso ma comunque sconosciuto, e la mancata osservanza dei precetti islamici (la famiglia ha origini straniere).

Segregata in casa

Alla ragazza è stato proibito persino di uscire: la madre aveva inoltre deciso di riportarla nel Paese di origine per sottoporre il caso ad un guaritore, ritenendo la figlia posseduta. Sempre all’interno dell’abitazione, la ragazza ha subìto maltrattamenti continui: il fratello le tirava i capelli e la bastonava, mentre la madre l’avrebbe legata con delle corde. L’unico componente della famiglia a difenderla dagli abusi sarebbe stato il padre, il quale è ormai il solo a vivere insieme a lei.

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