Dichiarazione precompilata 2020: quando sarà online e come scaricarla
Dichiarazione precompilata: le regole per la compilazione sono le stesse del 2019 ma per via dell’emergenza coronavirus sono molto cambiate le scadenze
La dichiarazione precompilata sarà disponibile a partire dai primi giorni di maggio 2020. Rispetto all’anno scorso le regole per la sua compilazione sono rimaste le stesse ma per via dell’emergenza coronavirus sono molto cambiate le scadenze.
Dichiarazione precompilata: quando sarà disponibile?
La dichiarazione precompilata sarà disponibile a partire dal 5 maggio 2020; a partire da questa data, in pratica, sarà possibile accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate per modificare e poi inviare il modello 730 precompilato. Niente di diverso, insomma, da quanto previsto negli ultimi anni; nel 2020 però cambiano decisamente le scadenze da rispettare per quanto riguarda l’invio a causa dell’emergenza coronavirus.
Entro quando bisogna inviarla?
Come si diceva, a causa delle problematiche determinate dall’epidemia, ai contribuenti verrà dato più tempo per compilare la dichiarazione precompilata. Infatti, la scadenza inizialmente fissata al 23 luglio è stata prorogata al 30 settembre 2020. D’altra parte, un tale slittamento non potrà che influire anche sugli eventuali rimborsi: se la trasmissione dei dati fiscali avverrà entro la fine di maggio è chiaro che arriveranno prima, altrimenti bisognerà aspettare almeno la busta paga successiva al mese di invio della dichiarazione precompilata oppure l’assegno della pensione del secondo mese successivo.
Dove e come consultarla?
La dichiarazione precompilata sarà messa a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per poterla consultare si dovrà fare accesso allo stesso tramite il proprio Pin Fisconline oppure con identità Spid o ancora con credenziali Inps o Cns (ci si può rivolgere naturalmente anche a un Caf o a un intermediario autorizzato). Come moltissimi contribuenti sanno, nella dichiarazione dovranno risultare i redditi percepiti per come risultano dalla Certificazione Unica ma anche le spese che è possibile portare in detrazione (come quelle mediche o gli interessi passivi del mutuo); nel caso in cui ci si accorga dell’erroneità di alcuni dati, si potrà procedere alle modifiche grazie ad una procedura “assistita”. Gli importi aggiornati risulteranno nel quadro E dello stesso modello 730.
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