Emergenza coronavirus – Bonus 800 euro partita Iva Inps: si attendono dal governo nuovi segnali concreti (oltre alle misure già adottate) di sostegno economico alle imprese ed ai settori produttivi. A breve dovrebbero essere ufficializzate le misure del cosiddetto Decreto Aprile con cui l’esecutivo dovrebbe appunto sostenere imprese e operatori economici.
Bonus Partita Iva 800 euro, novità ed eventuali nuovi paletti per fare richiesta
Stando alle indiscrezioni che circolano con insistenza il bonus a favore delle Partite Iva dovrebbe passare dai 600 euro di marzo ad 800 euro. Dunque un incremento che rappresenta una sorta di indiretta risposta a quanti hanno criticato la prima mossa del governo ritenendo eccessivamente bassa la cifra riservata a soggetti che ogni giorno producono reddito e lavoro. Al momento non vi è nulla di ufficiale e si attendono in tal senso conferme. L’aumento sarebbe accompagnato da un’altra novità circa i requisiti. Infatti ad aprile potrebbero essere accettate le richieste di bonus solo da parte di coloro che nel 2019 hanno dichiarato un reddito non superiore ai 35 mila euro. Il motivo? Evitare che il bonus vada anche a chi ha redditi alti avendo, in linea di massima, meno bisogno di sostegno. Tale novità potrebbe tuttavia entrare in vigore da maggio. Mentre ad aprile resterebbe la stessa platea di potenziali beneficiari, con una cifra che appunto passerebbe dai 600 agli 800 euro.
Reddito di emergenza da aprile 2020?
Rispetto al Decreto Aprile c’è molta attesa per un’altra delle misure di cui si vocifera settimane la possibile introduzione: il reddito di emergenza. Come spiegato in questo nostro articolo il reddito di emergenza potrebbe avere un importo intorno ai 500 euro ed essere riservato (non rientranti tra i beneficiari del reddito di cittadinanza) ai lavoratori esclusi dagli altri ammortizzatori sociali. Chiaramente si tratta di una misura temporanea anch’essa collegata all’emergenza coronavirus. Potrebbe interessare categorie e lavoratori che spesso lavorano in nero come lavoratori stagionali, badanti, baby sitter.
Bonus Partita Iva, chi ha ricevuto i soldi
Nei giorni scorsi, a proposito del bonus di 600 euro, l’Inps ha comunicato alcune notizie circa la distribuzione dei beneficiari.
“L’Inps – si legge nella nota del 27 aprile 2020 – ha posto finora in pagamento oltre 3,4 milioni di bonus 600 euro, per una spesa complessiva di circa 2 miliardi. La gran parte delle erogazioni è avvenuta nei giorni dal 14 al 23 aprile e la maggioranza dei pagamenti ha riguardato i lavoratori autonomi (69,5%) e i dipendenti a tempo determinato dell’agricoltura (15,4%), mentre una quota marginale ha interessato i lavoratori dello spettacolo (0,7%), la cui platea è significativamente inferiore alle altre”.
Sempre l’Inps ha fatto sapere che “quasi due terzi dei beneficiari sono uomini. Le donne sono la metà delle partite IVA/co.co.co e dei lavoratori stagionali del turismo. I nati all’estero sono il 12,1% dei beneficiari complessivi e sono relativamente più concentrati tra gli stagionali del turismo e i dipendenti agricoli, dove ammontano rispettivamente al 22,3% e al 29,3% dei percettori. L’età media dei beneficiari è 46 anni (45,6 per le donne, 46,3 per gli uomini), con la coorte più numerosa rappresentata dal gruppo 45-54 anni (pari al 32,8%). Si rileva anche una presenza minoritaria di giovani con meno di 25 anni e di anziani ultrasessantacinquenni (rispettivamente 3,0% e 2,2%). I giovani sono relativamente più presenti tra gli addetti al turismo, i più anziani tra gli autonomi. La composizione per genere risulta simile tra i nati in Italia e i nati all’estero. Le regioni maggiormente interessate dal flusso dei pagamenti sono state la Lombardia, la Puglia e la Sicilia, che hanno ricevuto quasi un terzo dei sussidi, seguite dall’Emilia Romagna, dal Veneto e dalla Campania. Le donne sono particolarmente rappresentate tra i beneficiari in Calabria e relativamente meno presenti in Sicilia. Per contro, i nati all’estero sono concentrati nelle regioni di confine (Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia) e in Emilia Romagna”.
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