Fase 2 coronavirus e matrimoni: come ci si potrà sposare
Fase 2 coronavirus e celebrazione matrimoni: quali sono le novità previste? come ci si potrà sposare per garantire il rispetto del divieto di assembramento?
A breve sarà finalmente esecutivo l’annunciato nuovo Dpcm recante “misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale” (qui il testo completo del documento). La direttiva fondamentale è però sempre legata a ragioni di prudenza e sicurezza. Pertanto continueranno a valere anche a partire da maggio, le note misure di distanziamento sociale, che assicurerebbero un minor rischio di contagio da Covid-19. Ma cosa succede ai matrimoni? potranno essere celebrati? e se sì, a quali condizioni? Facciamo il punto.
Fase 2 coronavirus e gli spostamenti: le ultime novità
Dai primi di maggio, in ogni caso, si potrà parlare di graduale allentamento delle restrizioni e dei divieti. Il nuovo Dpcm, varato il giorno 27 aprile 2020, infatti, concede ad ogni individuo di spostarsi all’interno dei confini della propria regione a condizione che sussistano “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità“. In particolare, le ragioni per le quali sarà ammesso di allontanarsi dalla propria abitazione sono: impegni di lavoro, motivi di salute, urgenze non rinviabili e visite ad un familiare o congiunto “purche’ venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie“. Sarà anche possibile fare ritorno presso il proprio domicilio o residenza dopo lo stop imposto con il decreto del 22 marzo: una buona notizia per gli studenti fuori sede e i trasfertisti. Ma ricordiamo che per muoversi da un comune all’altro sarà comunque obbligatoria l’autodichiarazione, da convalidarsi da parte di un membro delle forze dell’ordine. Insomma, i controlli permangono e rimane il divieto verso “tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute” (art. 1 del decreto citato, lettera a). Tuttavia, nuove ed aggiuntive disposizioni relative alla mobilità e agli spostamenti restano possibili per i governatori regionali e i sindaci che, potranno dare seguito a specifici provvedimenti con efficacia territoriale, come già sta succedendo in questi giorni.
Le novità circa le celebrazioni dei matrimoni
Come accennato sopra, novità anche per i matrimoni programmati e finora rimandati causa coronavirus. Ebbene, in virtù delle nuove disposizioni di cui al Dpcm pronto a diventare pienamente esecutivo dal 4 maggio, le celebrazioni dei matrimoni non sono più impedite per motivi sanitari, bensì potranno svolgersi, ma non tramite le consuete e più o meno affollate cerimonie pubbliche, civili e religiose. Ciò ovviamente allo scopo di evitare assembramenti che possano rappresentare una minaccia di contagio virale.
In concreto, il Dpcm del 27 aprile dispone il permesso alla celebrazione del rito che sancisce l’unione coniugale, ma con pochissime persone presenti:
- gli sposi;
- il celebrante;
- i testimoni.
Nelle recenti disposizioni adottate dal Governo si trova infatti che: “Ovunque il rito si svolga alla sola presenza dei nubendi e dei testimoni e siano rispettate le prescrizioni sulle distanze tra i partecipanti esso non è da ritenersi tra le fattispecie inibite dall’emanazione delle norme in materia di contenimento dell’attuale diffusione epidemica di Covid-19“. Concludendo, il Viminale ha avuto modo di ribadire che non sono incluse nel divieto di assembramento, le celebrazioni liturgiche senza la partecipazione dei fedeli ed invece circoscritte ai soli celebranti e agli accolti necessari per l’officiatura del rito. Insomma matrimoni sì, ma senza i festeggiamenti e i banchetti tipici: per questi ultimi bisognerà attendere di ritornare ad una maggior normalità della vita sociale.
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