Fase 2: e se i calcoli del governo fossero sbagliati?

Pubblicato il 1 Maggio 2020 alle 21:43
Aggiornato il: 4 Maggio 2020 alle 21:05
Autore: Guglielmo Sano

Fase 2: in caso di riapertura totale il 4 maggio sicuro l’arrivo di una “catastrofe” sanitaria. Siamo sicuri che il governo abbia fatto bene i conti?

DIstanziamento sociale
Fase 2: e se i calcoli del governo fossero sbagliati?

In questi giorni, grazie a quello che si può definire uno scoop del Corriere della Sera, è possibile consultare un dossier elaborato dai tecnici del governo sulle possibilità di evoluzione dell’epidemia di Covid dopo il 4 maggio. Si tratta di un documento di appena, per così dire, 22 pagine ma che presenta ben 100 diversi scenari che potrebbero venire a crearsi a partire dal termine della quarantena. Tra questi spicca in particolare lo Scenario A, quello che ipotizza la riapertura totale delle attività lavorative e sociali; i numeri già a una prima occhiata fanno drizzare i capelli: più di 150mila persone in terapia intensiva entro l’8 giugno che diventerebbero 430mila entro la fine dell’anno.

Ma chi comanda in Italia, in questo momento?

Riapertura? Una “catastrofe”

Insomma, una “catastrofe” alla quale nessun sistema sanitario potrebbe far fronte. Sembra proprio che il governo non abbia ignorato questo “avvertimento”, o almeno così riferiscono i maggiori quotidiani nazionali. E quindi, si sia mosso in linea con i suggerimenti degli studiosi scegliendo di dare il via più che a una Fase 2 a una Fase 1,5 o Fase 1 bis, che dir si voglia. Purtroppo non sono pochi gli italiani che piangono la scomparsa di propri cari in questo momento. Il compito della politica è quello di prendere decisioni – spesso – in fretta, naturalmente, assumendosi la piena responsabilità, con il carico di oneri e onori che questo comporta.

Visto che il prolungamento delle restrizioni potrebbe avere, anzi sicuramente avrà, effetti drammatici non solo sulle finanze delle famiglie ma anche sul versante della tenuta dei conti pubblici qualcuno si sta chiedendo se non sia il caso di ragionare in modo diverso sulla ripartenza o quantomeno se Palazzo Chigi abbia a disposizione gli strumenti adeguati per analizzare la situazione e agire di conseguenza.

Fase 2, tra responsabilità e proporzionalità. Un invito a discuterne

Fase 2: progettare meglio il futuro

Ecco allora che ascoltare anche le voci critiche, ancor più, in una situazione senza precedenti come quella attuale, potrebbe avere un ruolo fondamentale nella vita del Paese. Particolarmente interessante a questo proposito è un recente “contro-rapporto” diffuso da Holding Carisma. Secondo la nota società di consulenza strategica per le aziende diretta da Giovanni Cagnoli, la base del ragionamento che ha spinto il governo a proseguire di fatto con il lockdown è vittima di un errore di calcolo. Giusto per capire di che “svista” si sta parlando, Carisma sostiene che il Comitato Tecnico Scientifico abbia elaborato alcuni scenari, i più “apocalittici”, come se in Italia ci fossero 260 milioni di abitanti (!), di cui 150milioni con un’età superiore ai 20 anni (!!). All’inizio dell’emergenza sanitaria c’è stato bisogno di agire in fretta, forse, almeno questa è la speranza, adesso si potrà progettare meglio il futuro di tutti noi.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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