Pensioni ultima ora – Aspettando un pieno ritorno alla normalità dopo i mesi segnati dall’emergenza coronavirus che piano piano iniziamo a lasciarci alle spalle, l’Italia si prepara ad affrontare le conseguenze economiche e i cambiamenti che caratterizzeranno ancora le prossime settimane. In questo nostro articolo abbiamo parlato della proposta del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo che ha anticipato l’intenzione da parte del governo di prevedere una riduzione delle ore di lavoro con la possibilità per i lavoratori di usufruire di formazione da finanziare con un apposito fondo.
Pensioni ultima ora, intervento del segretario confederale della Uil Domenico Proietti
Incalza, parallelamente, anche il dibattito sulla materia previdenziale. Ricordiamo che a gennaio 2020 è partito un confronto tra sindacati e governo che almeno nelle intenzioni avrebbe dovuto portare all’approvazione di una nuova riforma pensionistica entro l’anno. Da parte del segretario confederale della Uil come ribadito in occasione della commissione Lavoro del Senato sulle ricadute occupazionali dell’epidemia da coronavirus c’è da scegliere una strada netta.
Per Proietti, a maggior ragione alla luce degli eventi collegabili al coronavirus, serve una flessibilità diffusa di accesso alla pensione intorno a 62 anni. “Si tratta – sono state le parole di Domenico Proietti – di un intervento che oltre a riallineare il sistema previdenziale italiano a quello che avviene in Europa, si configura come uno strumento importante per garantire una tutela alle persone che saranno espulse dal mercato del lavoro a causa delle conseguenze economiche del coronavirus”.
Proposte per la ricostruzione economica e sociale
Pensioni ultima ora – “È poi necessario – ha aggiunto il segretario confederale della Uil Proietti – nell’ambito dei molteplici interventi di sostegno ai redditi, prevedere una misura a favore delle pensioni in essere, estendendo il beneficio della quattordicesima a quelle fino a 1.500 euro mensili. Questi sono interventi utili ed efficaci nell’azione di ricostruzione economica e sociale del nostro Paese”. Come sappiamo il tema della flessibilità chiama in causa l’aspetto legato alle risorse e alla indispensabile ripartenza dell’economia nazionale. Infatti un minor gettito comporterebbe per lo Stato minori entrate e di conseguenza maggiori difficoltà per fare fronte al pagamento delle pensioni nonché alla ipotesi di allargamento delle maglie della flessibilità in uscita.
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