Pensioni ultime notizie: restituzione soldi Inps, chi rischia grosso
Pensioni ultime notizie: un errore da parte dell’Inps sul calcolo degli assegni potrebbe portare alla restituzione dei soldi da parte di alcuni pensionati.
Pensioni ultime notizie: mentre per il momento una riforma del sistema previdenziale è accantonata e non si parla più di Quota 100 e di nuove soluzioni anticipate, il nodo adesso è quello della restituzione dei soldi da parte di alcuni pensionati all’Inps a causa di un errore di calcolo fatto dallo stesso Istituto.
Pensioni ultime notizie: restituzione soldi Inps, chi deve farlo
La platea interessata dall’errore e dalla relativa restituzione di denaro riguarda più di 100 mila pensionati che a gennaio hanno ricevuto un assegno con importo diverso rispetto a quello effettivamente spettante. C’è però da dire che nella maggior parte dei casi l’errore è stato fatto in difetto, ovvero è stato dato meno di quanto spettava e pertanto, con il conguaglio di febbraio, il problema è stato risolto. Ci sono stati però anche errori con accrediti in eccesso e su queste somme l’Inps chiederà indietro i soldi dati in più.
I destinatari di questo provvedimento non sono pensionati d’oro, bensì pensionati comuni che si troveranno a fronteggiare il prelievo in un momento storico non certo facile e piuttosto delicato. Le somme che l’Inps chiederà indietro possono andare da 2-3000 euro fino a 10 mila euro.
Naturalmente si tratta di somme in eccesso dovute a errori evidenti: in caso di riscontro errore sull’assegno, è preferibile che il pensionato avvisi subito chi di dovere, l’Inps, per evitare che nei mesi (o anche negli anni) successivi si arrivi a un prelievo improvviso una volta che l’Istituto si è accorto dell’errore.
Pensioni ultime notizie: richiesta rimborso Inps, quando è legittima
Sul punto la Corte di Cassazione è stata chiara e si è già espressa nel 2017: “L’ente erogatore, l’Inps, può rettificare in ogni momento le pensioni per via di errori di qualsiasi natura, ma non può recuperare le somme già corrisposte, a meno che l’indebita prestazione sia dipesa dal dolo dell’interessato”. Di dolo si potrebbe parlare nel caso in cui il pensionato che ha ricevuto un assegno di importo sbagliato e una variazione non dovuta non comunica tale variazione all’ente o all’Agenzia delle Entrate.
L’omissione di questa comunicazione porta a legittimare la richiesta di rimborso da parte dell’Inps. Il discorso cambia quando la comunicazione della variazione è stata inoltrata e l’Inps richiede comunque il rimborso. In questo caso è necessario rivolgersi ai legali.
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